La crisi colpisce anche i condomini: Napoli terza per morosità

La crisi economica continua a far sentire i suoi effetti, e una delle conseguenze più evidenti di questa lunga fase di congiuntura negativa riguarda la progressiva corrosione del reddito delle famiglie italiane: se sono noti i risvolti che questo processo ha sul fronte dei consumi, forse meno approfondite sono le ripercussioni sul mondo immobiliare.

La crisi in condominio

In questo particolare settore sono due gli ambiti più problematici: da un lato ci sono le rate del mutuo e il costo dell’affitto, che comunque la maggior parte degli italiani continua a pagare, al netto delle richieste di sospensione del contratto, anche perché consapevoli del valore della loro casa e dell’elevato rischio di sfratto, mentre dall’altro ci sono aspetti piuttosto “quotidiani” come il pagamento di tutte le spese legate al proprio condominio. E sono proprio i costi della gestione ordinaria a essere spesso “tagliati” per far fronte ad altre necessità.

Aumentano le morosità

A fare luce su questa tendenza è Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari, che ha studiato il fenomeno nella sua evoluzione: a partire dal 2014, spiegano gli esperti, soprattutto nelle grandi città si è iniziato a notare l’innalzamento del livello di morosità nei riguardi delle rate del condominio, che negli ultimi mesi ha raggiunto un ritmo fortemente preoccupante.

Napoli sul podio in Italia

I rappresentanti di Confabitare arrivano a definire il 2016 un “anno nero” per la morosità nei condomini, con incrementi di oltre il 30 per cento dei mancati pagamenti rispetto all’anno precedente. E la città di Napoli conquista un poco onorevole terzo posto assoluto in Italia per livello di morosità, seguendo solo Bologna e Torino e sopravanzando anche Milano, Catania e Firenze, che invece sono immediatamente alle spalle della nostra città.

Le strategie per il recupero crediti

L’importo medio nazionale delle morosità, secondo l’associazione, è stimato di 1250 euro a nucleo familiare. Numeri davvero preoccupanti, a cui ovviamente fanno seguito anche delle azioni di “tutela” da parte degli amministratori di condominio, che – come ricordano da Confabitare e come si può vedere anche nella sezione del portale avvocatoaccanto.com dedicata al recupero crediti e, in particolare, ai focus su lettera di diffida e messa in mora – in seguito alla riforma del 20123 sono tenuti “per legge, a  rientrare dei mancati incassi inviando un decreto ingiuntivo ai condomini morosi, e non si rivale più,  come avveniva in precedenza, sugli altri condomini“.

La crisi incide sul reddito delle famiglie

Insomma, i provvedimenti si rivolgono direttamente ai morosi, così da “convincerli” a non restare più indietro sulle rate, anche se la situazione continua a essere critica anche in questo 2017. Eppure, qualche piccolo segnale di speranza c’è, guardando gli ultimi indicatori sul contesto economico privato delle famiglie italiane, messo in risalto dall’ultimo focus effettuato da BNL, in cui si sottolinea come l’Italia abbia un livello di passività inferiore alla soglia ritenuta a rischio.

Ma in Italia la situazione migliora

Secondo gli analisti finanziari, la dinamica del credito nel nostro Paese sta vivendo una fase positiva, agganciando la lenta e moderata ripresa del credito nell’area euro e la ripartenza economica; pertanto, l’Italia è sotto la media “pericolosa” di indebitamento del settore privato, che nell’Eurozona oscilla tra il 56 per cento della Lituania e il 351 per cento registrato a Cipro.