Federlegno Arredo guarda alla Campania. Lo fa nel corso della tappa regionale del suo tour che sta portando l’associazione a scoprire e toccare con mano i diversi territori italiani, anche per portare avanti le proposte da avanzare alla politica, in vista delle prossime elezioni, da parte del settore legno. Due gli obiettivi da raggiungere in Campania: aumentare la produzione delle classiche cassette desinate a ospitare i prodotti dell’ortofrutta, accrescere la produzione del legno, gestendo al meglio i boschi, per produrre pià materia prima destinata all’industria del legno (qui per maggiori informazioni).
Dagli incendi alla nuova vita de boschi
Troppo spesso la centro dell’attenzione mediatica per le tragiche notizie legate agli incendi appiccati dai piromani, i boschi campani di ventano protagonisti del manifesto che Federlegno Arredo ha adottato in vista della campagna elettorale. Nel corso della sua tappa nella regione meridionale, Emanuele Orsini, numero uno dell’associazione, ha spiegato: “Vogliamo intensificare il confronto con le imprese e soprattutto con le istituzioni del territorio allo scopo di favorire investimenti e occupazione”. L’azione di Federlegno in Campania è nota, grazie all’impegno al fianco della Forestale, infatti, la difficile crisi di un paio di anni fa, legata proprio agli incendi estivi, si sta trasformando in una sorta di progetto pilota. Dopo la distruzione di importanti ettari di boschi, alle pendici del Vesuvio e non solo, infatti, i due enti hanno adottato un bosco e hanno applicato, per la sua rinascita, un modello di gestione sostenibile. Oggi questa iniziativa è al centro di uno studio promosso insieme alle università campane.
Obiettivo autonomia
Batte sulla necessità di prestare attenzione crescente ai propri boschi il numero uno dell’associazione. “L’Italia – spiega Emanuele Orsini – importa legno da Austria e Germania per un valore di 8 miliardi di euro l’anno. Il nostro Paese è il primo importatore in Europa di legno da ardere. Se facesse manutenzione dei suoi boschi, l’industria del settore avrebbe materia prima endogena da utilizzare e allo stesso tempo l’ambiente verrebbe protetto”. Le produzioni in legno italiane, infatti, sono un vero proprio fiore all’occhiello del design made in Italy. Dalle porte ai tavoli allungabili in legno, come quelli proposti dal portale Lg Lesmo, infatti, fiere e saloni di settore internazionali si contendono espositori e creativi italiani. Essere consapevoli che la materia prima proviene per la maggior parte da fuori è davvero un tema di riflessione importante. Per Orsini, un passo avanti verso la tutela dei boschi è stato fatto con la legge Forestale voluta dal ministro Maurizio Martina, finalizzata a un migliore utilizzo delle foreste italiane, ma per Orsini “adesso tocca alle Regioni fare Piani di sviluppo rurale adeguati”.
La filiera campana
La filiera del legno campana svolge un ruolo importante nell’economia del comparto nazionale. A dirlo sono i numeri. Sul piano nazionale, infatti, la Campania è terza per numero di imprese attive nel settore. Tra legno e arredo, infatti, le aziende attive sono 3.776 e gli occupati sono 9.750 per un fatturato complessivo pari a 743 milioni di euro. Il 61 per cento del fatturato è generato da aziende con oltre 6 mila addetti, le più numerose nell’economia regionale. A seguire si trovano i comparti del mobile e dell’illuminazione. Se il numero di imprese fa guadagnare alla Campania la terza posizione nazionale, le dimensioni molto ridotte delle stesse fanno perdere terreno alla regione quando si guarda a fatturato e addetti. Guardando all’export: il 18 per cento del prodotto della filiera regionale viene spedito all’estero.