Napoli – Siena 2-0
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 6, Campagnaro 6, Cannavaro 6.5, Aronica 6; Maggio 6 (dal40’ pt Dossena 6), Gargano 5.5 (dal18’ st Dzemaili 6), Inler 6, Zuniga 6; Hamsik 6, Lavezzi 6.5 (Pandev 6.5); Cavani7. A disp. Rosati, Britos, Fernandez, Vargas. All. Mazzarri 6.5.
Siena (3-5-1-1): Brkic 6.5; Pesoli 5.5, Contini 5.5, Terzi 5.5; Belmonte 5.5 (dal 21’st Bogdani 5), Mannini 6.5 (dal32’ st Sestu sv), Parravicini 5.5, Vergassola 5.5, Rossi 6; Brienza 6; Larrondo 5.5 (dal34’ st Gonzalez sv). A disp: Farelli, Vitiello, Codrea, Gazzi. All. Sannino 6.5
Arbitro: Valeri di Roma 6.5.
Reti: 10 pt’ aut. Vergassola, 31’ pt Cavani,
Note: Spettatori paganti 55.000 circa, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Gargano, Mannini, Pesoli. Angoli: 7-1 per il Siena. Recupero:1 pt;4’ st.
La partita
Il Napoli doveva raggiungere la finale e voleva trovare a Roma la Vechia Signora. Alla fine finale con la Juventus sarà. La Mazzarri Band parte forte e trova dopo soli 10′ quello che voleva: quel vantaggio che avrebbe annullato il gol in più del Siena e che avrebbe fatto pendere la bilancia della qualificazione in favore dei partenopei. A mettere le cose a posto ci ha pensato il solito Matador che si è letteralmente inventato una diavoleria delle sue: da un cross proveniente dalla destra ha sfiorato la palla di tacco indirizzandola verso la porta e – complice una sfortunata deviazione di Vergassola – ha timbrato l’uno a zero. A quel punto la partita è cambiata con un Siena non più in grado di difendersi ma costretto a cercare un gol che avrebbe raddrizzato la storia della qualificazione. Ma si sa, il Napoli è devastante quando gli concedi spazio e in una delle poche convinte sortite dei bianconeri in area azzurra ecco che arriva il raddoppio partenopeo: ripartenza velocissima con tre tocchi tra i tenori e ultimo tocco facile facile del Matador che non si fa pregare per timbrare il cartellino per la seconda volta. Al 40′ Maggio, non al top, abbandona il campo per una noia muscolare e al suo posto entra Dossena che si va a posizionare sulla sinistra mentre Zuniga si sposta a destra.
Nella ripresa la partita – già bruttina nei primi 45′ si spegne. Entrano Dzemaili e Pandev per uno spento e stanco Gargano e Lavezzi mentre il Siena (davvero poca cosa) cerca di arrivare al gol della speranza dei supplementari ma non ci riece, il Napoli amministra il risultato senza particolari problemi sfiorando prima con Lavezzi e nel finale con Hamsik il terzo gol.
Le Pagelle
Cavani sempre devastante, Lavezzi ci mette il cuore. Stoico Cannavaro, per Gargano una serata da dimenticare. Bene Pandev che subentra al Pocho nel finale.
De Sanctis 6: Un po’ impacciato nelle uscite (suo peccato originale dall’inizio della sua avventura partenopea) ma per fortuna gli attaccanti del Siena sono davvero poca cosa. Amministra senza troppi patemi d’animo la situazione.
Campagnaro 6: Quei due davanti non creano particolari grattacapi, si disimpegna con autorità in una serata che non presenta particolari insidie.
Cannavaro 6.5: Il capitano si batte con il consueto ardore e nei corpo a corpo ci mette il fisico. Nella ripresa una capocciata lo mette quasi ko ma lui stoicamente rimane in campo fino alla fine.
Aronica 6: Senza infamie e senza lode. La stanchezza si avverte e lui cerca di non complicarsi la vita: quando serve il pallone può andare anche in tribuna.
Maggio 6: Non sta bene e si vede, ma sulla destra cerca finche può di dare manforte alla manovra. Si arrende allo scadere della prima frazione di gioco (dal 40’ pt Dossena 6: Si sistema come al solito sulla fascia sinistra scambiandosi di posizione con Zuniga. Pensa più a contenere che a spuingere nonostante gli avversari non creino particolari patemi d’animo).
Gargano 5.5: E’una serata storta e lo si capisce dai primi minuti quando sbaglia appoggi banali. Non sta al cento per cento della condizione e avrebbe bisogno di rifiatare la lì in mezzo gli uomini sono contati e il suo dinamismo serve a Mazzarri come il pane. Gli viene risparmiato il finale con la speranza che possa ricaricarsi per domenica contro il Catania (dal 18’ st Dzemaili 6: Cerca di darsi da fare al fianco del connazionale e ci riesce anche bene nella fase difensiva. Un po’ meno in quella offensiva ma alla fine si guadagna la sufficienza).
Inler 6: Il re leone è in condizione e si vede ma stasera si limita all’ordinaria amministrazione, il risultato è troppo importante e non si concede leziosità o fronzoli. La concretezza e la praticità stanno diventando il suo pane quotidiano. Cala – come tutta la squadra – nella ripresa.
Zuniga 6: Parte a sinistra e se la cava e questo non è una novità. Dopo l’infortunio di Maggio passa a destra e non commette errori. Prezioso quando deve trattenere palla, meno quando servirebbe la giocata per velocizzare il gioco.
Hamsik 6: Si vede a intermittenza ma quando si accende spruzza lampi di genio allo stato puro. Da manforte al centrocampo e agisce tra le linee e si divora un gol calciando di poco a lato.
Lavezzi 6.5: Ci mette sempre la solita generosità anche se a volte si innamora del pallone che non vorrebbe mai passare ai compagni. Sfiora il gol che avrebbe ampiamente meritato e alla fine conquista una serie infinita di calci di punizione e tutte le giocate pericolose passano quasi tutte peri i suoi piedi. È indispensabile. (dal 38’ st Pandev sv: Entra nel finale per far rifiatare il Pocho che non ne ha più. Non perde mai un pallone e serve ad Hamsik su un piatto d’argento l’assist che avrebbe potuto far diventare meno interessante il finale di partita.
Cavani 7: A volte si intestardisce troppo nel voler cercare la conclusione personale ad ogni costo, ma quando si trova in stato di grazie e vede in questo modo la porta come fai a criticarlo? Ci mette il tacco geniale e – complice la deviazione di Vergassola – realizza il vantaggio sbloccando una partita che poteva complicarsi. Facile il tap – in che chiude giochi e qualificazione.
Mazzarri 6.5: Il Napoli è in finale di Coppa Italia dopo quindici anni e anche se la squadra non offre il meglio di sé, il merito dell’obiettivo raggiunto è soprattutto suo. La qualità del gioco e la determinazione calano nella ripresa, ma la stanchezza gioca un ruolo fondamentale.