“Abbiamo giocato una partita molto attenta. Se il Barcellona non ha giocato come tre giorni fa è per merito del Napoli“. Così esordisce Gattuso nella conferenza stampa post-partita.
Il Napoli si approccia alla partita in maniera ordinata e concentrata, concede poco e riparte bene. Le abilità di palleggio della squadra blaugrana non impensieriscono gli azzurri, che attendono e ripartono in contropiede, creando non poche difficoltà alla squadra di Setién.
Il risultato è bugiardo, gli uomini di De Laurentiis meritavano di vincere la gara. Tre occasioni nitide per il Napoli, una per il Barcellona che, come sappiamo, difficilmente perdona. Eppure il tiki-taka è risultato sterile, per gli ospiti non vi erano soluzioni. Bene il centrocampo, bene la difesa. Peccato per la mancata chiusura diagonale di Mario Rui sul gol del pareggio.
Messi, per la prima volta nel tempio di Maradona, è ben tenuto da Maksimovic e Manolas.
Tre anni fa il Napoli affrontò il Real Madrid. A differenza di oggi, la squadra dell’ex Sarri era, sì bella da vedere, ma impaurita. Nulla da recriminare al bellissimo gioco degli azzurri, eppure la grinta vista ieri è ciò che mancava nelle sfide con i più forti. È presto per parlare, e probabilmente è anche ingiusto confrontare le due modalità di gioco. La “cazzimma” vista ieri, però, mancava da un po’ in casa Napoli. Non vogliamo sentir parlare più di “catenaccio” in maniera negativa. Il match contro il Barcellona ha mostrato che giocare di ripartenze non è poi così sbagliato. Si poteva osare di più nella fase finale? Sì, ma il Napoli arriva più volte a tu per tu con Ter Stegen, sprecando però il possibile vantaggio.
Testa al ritorno
Per Gennaro Gattuso l’1-1 non è un cattivo risultato. Le intenzioni del mister sono quelle di giocarsela alla meglio al Camp Nou, senza alcuna paura, magari facendo la stessa partita d’andata, avanzando di 15/20 metri.
A Barcellona non ci saranno Vidal e Busquets, il primo espulso e il secondo diffidato. Molto probabilmente mancherà Jordi Alba, e Firpo Junior si dimostra essere l’anello debole della squadra.
Risultato che sta stretto agli azzurri? Forse sì. Anzi, sicuramente. Se alla vigilia si pensava ad una partita sofferente, oggi diciamo che il Napoli meritava la vittoria. C’è rammarico, ma il carattere mostrato nei 90 minuti lasciano ben sperare per il match di ritorno.
Intanto Mertens segna quota 121 e affianca Marek Hamsik come miglior marcatore della storia azzurra.
Salvatore Esposito