Si conclude così la stagione azzurra, con una sconfitta amara al Camp Nou. Contro le grandi è vietato sbagliare. L’inesperienza dei ragazzi ha condannato, ancora una volta, il percorso europeo del Napoli. Anche se le statistiche sono tutte a favore degli uomini di Gattuso, Messi e co. non perdonano.
I tiri del Napoli sono ben 17, dei quali solo 2 nello specchio. Il Barça tira 8 volte e per tre va a segno. Messi è infrenabile, ma Koulibaly e Manolas non sono in serata. Il senegalese è il peggiore in campo: tante distrazioni, un rigore regalato ed un calcio d’angolo, che ha portato al vantaggio blaugrana, figlio di un cambio di gioco goffo. Le verticalizzazioni sono tutte errate. Manolas, invece, non ha convinto mai in questa stagione.
Una nota dolente va anche all’arbitraggio. Uno spintone in area non valutato come fallo ha portato il Barcellona in vantaggio. Cakir non controlla al VAR, e comunque sia aveva gli occhi puntati su Demme. Poi una rete annullata a Messi su un fallo di mano dubbio. Il direttore di gara è protagonista in negativo.
Ruiz e Zielinski non incidono: il primo lento e macchinoso, il secondo sbaglia tutti i passaggi potenzialmente pericolosi. Bene Insigne, così come Mertens e Callejon. L’ingresso di Milik, forse troppo tardi, ha allungato la squadra, diventando ancora più pericolosa.
Il Napoli esce a testa alta, e meritava un punteggio diverso, così come per l’andata. L’inesperienza azzurra e, al contempo, l’esperienza del Barcellona ha prevalso sul risultato. Suarez e amici non potevano fallire, dopo una stagione lontana dalle aspettative.
L’anno prossimo si dovrà fare a meno della Champions, ed il blasone dell’Europa League è fin troppo diverso. I tifosi, però, sperano che la competizione non sia snobbata, come spesso capita in Italia.
In sintesi, un Napoli settimo in classifica, ma con a casa il trofeo della Coppa Italia ed un ottavo di finale, è difficile da valutare. Puntare alla vittoria della Coppa dei Campioni è fantasia, ma in Serie A bisognava fare meglio. L’intera stagione non è sufficiente. Che sia l’anno del cambiamento, che sia il prossimo l’anno della svolta.
Salvatore Esposito