È stata forse la partita più deludente di questo campionato. Il Napoli perde all’Olimpico di Roma contro una Lazio in discrete condizioni. I biancocelesti, prima di stasera, avevano conquistato solo 5 punti in 6 gare casalinghe.
È un Napoli dai mille volti, che però cade spesso, forse troppo. Quattro sconfitte in sei scontri diretti. Dopo gli stop contro Sassuolo, Milan e Inter, stasera gli azzurri lasciano altri tre punti per strada. Bene solo contro Roma e Atalanta.
Ad inizio campionato, si parlava della rosa del Napoli come la più completa della Serie A. Eppure quando alcuni calciatori vengono chiamati in causa, non rispondo mai “pronto!”.
Due gol subiti da due errori difensivi
La scelta di schierare Maksimovic dal primo minuto non è stata tra le più felici. È proprio il serbo, infatti, a lasciar solo Immobile in area di rigore. Non che si voglia puntare il dito contro l’ex Torino, perché è stato il migliore dei difensori da un anno a questa parte, ma quando si entra sul terreno di gioco, soprattutto per chi mastica poco il campo, ci si aspetta sempre qualcosa in più degli altri. Probabilmente, poi, era la partita perfetta per Kostas Manolas. Il greco ha annullato Dzeko e Duvan, giocatori simili al napoletano Immobile. Gattuso dovrà giustificare la sua scelta.
Sulle fasce gli azzurri mostrano lacune da anni. Di Lorenzo è la brutta copia dei primi anni al San Paolo. È vero che il ragazzo di Castelnuovo di Garfagnana non riposa mai, ma i suoi errori sono elementari, e tutto ciò non è più accettabile. Dall’altro lato Mario Rui è l’unica alternativa a Ghoulam. Non è certamente colpa del portoghese se i suoi limiti emergono sempre nelle partite importanti. La colpa è di chi crede che sulla fascia sinistra non ci siano delle carenze evidenti.
Un centrocampo lento e privo di cattiveria agonistica
Fabian fa il Fabian in Spagna. A Napoli è uno dei tanti. Dispiace dirlo, ma il centrocampista non ha mai inciso in questo campionato, così come in quello scorso. Oltre al gol vittoria contro l’Inter in Coppa Italia, l’andaluso è riuscito a prendere la squadra sulle spalle e fare la differenza. Ha tecnica sopraffina, ma manca di “cazzimma”, elemento imprescindibile. Discorso simile per Zielinski, che alterna arte e ingenuità. Il polacco è tra i gioielli più preziosi di questa squadra, tant’è che è stato posizionato nelle più diverse zone di centrocampo nei vari anni. Da lui ci si aspetta un atteggiamento da leader e maggiore consapevolezza delle sue capacità.
La cosa che fa più rabbia, però, è vedere in campo persone come Lobotka, Malcuit ed Elmas. Quest’ultimo non impatta minimamente sulla gara. Entra sempre a gara in corso, per poi scomparire. Spesso si parla di lui come un “diamante grezzo”, ma evidentemente Napoli non è la città giusta per limare pietre preziose. Tanti esempi in passato, tra cui Ounas. Il macedone deve lavorare tanto. Malcuit e Lobotka sono fuori forma. Il primo è escluso dalla lista Europa League, ed in campionato quando viene chiamato in causa, è un pesce for d’acqua. Fallisce anche i passaggi più semplici. Gattuso non può puntare sul francese per far rifiatare Di Lorenzo. Lobotka, invece, è un acquisto errato. Lo slovacco non imposta, non dribbla, non marca. Riceve palla e torna dietro. Il suo lavoro non è utile alla squadra.
Mancanze in attacco
Il Napoli B non è all’altezza della situazione. Oggi la mancanza di Mertens, Insigne e, perché no, Osimhen si è sentita. Bisognava tener conto, però, che in un periodo difficile come questo, i calciatori non riuscivano a giocare ogni 3 giorni, ed il rischio di infortuni è molto più alto. Bisogna uscirne, e presto.
Il Milan si allontana. Ora è a +8 dagli azzurri. Nuovo anno, solita storia. Intanto gli azzurri vanno in ritiro, in vista della sfida di mercoledì contro il Torino.
Salvatore Esposito