Il capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, dona una maglia autografata a Gaetano Barbuto, il ragazzo di Sant’Antimo gambizzato in seguito ad una lite lo scorso settembre. Nella mattinata del 12 gennaio, il Consigliere Regionale di Europa Verde, Emilio Borrelli, ha nuovamente fatto visita al ragazzo, in compagnia di Eduardo di Napoli, il giovane imprenditore napoletano a cui, nel 2017, fu incendiato il bar dalla camorra e che denunciò portando all’arresto e alla condanna degli autori del raid. Grazie allo stesso Borrelli, al conduttore radiofonico Gianni Simioli e allo scrittore Maurizio De Giovanni, si è creata una vera e propria mobilitazione pubblica.
Il Consigliere Borrelli si è recato a casa di Gaetano per consegnare al ragazzo una maglia del calcio Napoli donata dal calciatore Lorenzo Insigne: “Un bel gesto del capitano del Napoli, lo ringraziamo. Ora vogliamo giustizia e che Gaetano torni a camminare”.
Poi continua: “La vicenda di Gaetano ha scatenato tanta solidarietà, da parte dei cittadini e da parte anche dei calciatori del Napoli come il capitano Lorenzo Insigne che ha voluto donare la sua maglia autografata. Un suo familiare ci ha contattato per comunicarci questa notizia e consegnarci la maglia destinata a Gaetano e per questo ci congratuliamo con Lorenzo, un gesto inaspettato e non obbligato.
Ricordiamo, però, che mentre Gaetano è senza gambe, i suoi aguzzini restano liberi, le forze dell’ordine e la magistratura ancora non hanno trovato dei colpevoli per questa assurda vicenda. La vicenda di Gaetano e quella di Eduardo devono ricordarci che la parte da cui stare è quella delle vittime e di chi alza la testa nei confronti della camorra e della criminalità. La mentalità criminale deve essere una volta per tutte estirpata dalla nostra terra.
Oltre a chiedere giustizia per Gaetano, vogliamo che lui possa rialzarsi in piedi e tornare a camminare, per questo invitiamo, chi può, a donare per la raccolta fondi che potrà permettergli di acquisire delle gambe bioniche. Sarà una rivincita per tutta la parte sana del territorio vittima degli abusi e dei soprusi”.
Salvatore Esposito