Nel giorno della vigilia della finale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Juventus, è intervenuto ai microfoni mister Gattuso. Di seguito le sue parole.
Sulle condizioni di Petagna e Mertens:
“Petagna oggi ha lavorato. Domani lo valutiamo. Abbiamo ancora una seduta di allenamento per preparare al meglio la partita. A Dries bisogna solo fargli complimenti, perché è un calciatore che sta stringendo i denti da quando è tornato dal Belgio. Non è al 100% e prende qualche antinfiammatorio per non sentire dolore. Ci darà sicuramente una mano”.
Sulla sfida di domani contro una Juventus non al meglio:
“Quando giochi contro la Juve hai sempre degli svantaggi, perché hanno grande mentalità e giocatori che vincono da 9 anni in Italia, ed in Europa hanno fatto cose straordinarie. Sono calciatori che non devono sentire l’odore del sangue e sono disposti a fare tutto. Non dobbiamo pensare alla loro sconfitta contro l’Inter. Noi dobbiamo dare il 200%. Bisogna rispettarli. Se facciamo le cose per bene allora abbiamo delle chance.
Bisogna avere delle idee chiare e non cadere nella trappola della “Juventus in crisi”. Io non ci casco e spero non ci caschino nemmeno i miei calciatori. La Juve difficilmente sbaglia due volte, lo dicono i numeri. Dobbiamo fare una grande partita di attenzione. Anche se gli mancano calciatori importanti resta un avversario incredibile che può sempre metterti in grande difficoltà”.
L’amicizia con Andrea Pirlo:
“Io e Andrea abbiamo iniziato presto a giocare. Prima in under 15 e 16, poi in under 18. Abbiamo vinto la Coppa under 21 e la Coppa del Mondo. È stato molto importante per la mia carriera e credo che l’abbia aiutato anche io nella sua crescita. C’è grande amicizia e abbiamo condiviso tanto anche fuori dal campo. Sembravamo Bud Spencer e Terence Hill: ha preso più schiaffi da me che da suo padre. Domani è una partita di calcio e spero di dargli un rammarico. Che vinca il migliore”.
“In passato parlavo tanto con Andrea. Ora siamo impegnati. Vediamo il calcio allo stesso modo. Amiamo partire dal basso e cerchiamo tanto il palleggio. Abbiamo giocato tanti anni insieme, ma cerchiamo qualcosa di nuovo. Ci ispiriamo al calcio spagnolo”.
L’arbitro Valeri:
“Non cerco nessun alibi. Valeri è un ottimo arbitro. Il Napoli ha vinto l’ultima Supercoppa proprio con lui e non possiamo pensare che sia un problema per noi. È un professionista, internazionale, e da parte mia c’è grande rispetto”.
L’ipotesi rinvio:
“Non ho nulla da dire sul Presidente. Ha parlato con la Juventus e con la Lega e ha risolto tutto. Rispetto a sei mesi fa questa è una partita diversa. Arriviamo con un’identità diversa, così come la Juventus”.
La difficile situazione Covid-19:
“La finale è una finale. Può darti una botta di adrenalina e una vittoria può farti alzare l’asticella. In caso di sconfitta, invece, bisogna reagire subito, poiché si gioca ogni tre giorni. Ormai è un altro sport. C’è un’aria strana nello spogliatoio così come in casa. C’è paura di ammalarsi, di perdere qualche calciatore per Covid o per infortuni, che aumentano sempre più. Siamo dei privilegiati perché giochiamo e veniamo pagati. Però resta una situazione difficile. I valori reali delle squadre non emergono, in Italia come nel resto d’Europa”.
La gara dopo la goleada alla Fiorentina:
“Si deve parlare poco e sbagliare il meno possibile. La partita si prepara da sola. La partita contro la Fiorentina non c’entra nulla. Non era la Juventus. Contro i viola ci è andata bene, abbiamo rischiato di prendere l’1-1. Domani ci dobbiamo far trovare pronti”.
Sulla questione Asl:
“Juventus-Napoli è una partita sentita tra i tifosi. C’è stata buona fede da parte nostra. Siamo stati bloccati dall’Asl. Alle 7 meno 5 eravamo pronti per partire. C’è grande rispetto per la società Juventus. È composta da persone per bene e tutti hanno rispetto per la Juve. Le chiacchiere le lasciamo fare agli altri”.
Salvatore Esposito