Quello che si è consumato stamani nel tribunale di Napoli per i minori è un episodio che ha dell’incredibile. L’avvocato di origini africane Hillary Sedu mentre stava portando avanti la sua causa si è sentito intimare la richiesta di tesserino da parte del giudice. Probabilmente per il ”giudice dubbioso” è stato il colore della pelle a destare sospetti sull’autenticità professionale del legale. Ad un passo dalla sgradevole risposta però l’avvocato ha mantenuto la calma portando avanti la causa, non dopo aver mostrato il proprio tesserino al giudice onorario.
La vicenda è subito rimbalzata sui social dove Hillary Sedu ha raccontato il fatto tramite un post pubblico: ” Ci sono rimasto male, ma non voglio parlare di razzismo” ha sottolineato l’uomo. Proseguendo ha raccontato: ”Giunto il mio turno per la discussione di una causa il neo magistrato onorario mi chiede di esibire il tesserino di avvocato, lo faccio. Stupita o stupida, mi chiede se sono avvocato, poi ancora, mi chiede se sono laureato”.
Vi giuro che non è una barzelletta. Impulsivo come sono, ero tentato di insultarla, ma ho voluto mettere avanti il bene della causa da trattare, perché ne vale della vita della mia assistita e della sua bambina. No, non è razzismo, è solo idiozia. È l’ incompetenza di un organo amministrativo che non sa scegliere i componenti privati in ausilio della macchina giustizia. Comunque, cara giudice (onorario), sono anche Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli”.
Telefonicamente l’avvocato ha poi suggerito di prendere provvedimenti per il giudice irrispettoso: ”Quel giudice onorario andrebbe rimosso, perché non è possibile che accadano ancora cose del genere, sintomo di un retro-pensiero duro a morire”.
Un fatto che sconcerta ed indigna: nel 2021 la discriminazione per il colore della pelle dovrebbe essere una questione ormai archiviata.
Giovanni Gravoso