Un pentimento che arriva dopo ben 50 da parte di un turista che quest’oggi ha restituito il frammento di un’antefissa rubato durante una visita. Proprio mezzo secolo fa infatti il misterioso visitatore era riuscito ad appropriarsi del resto risalente al 79 d. C. e quindi molto prezioso. Ignota la modalità del furto ma la cosa certa resta il messaggio lasciato di fianco al reperto appartenente alla città dichiarata patrimonio dell’umanità.
Pentito, l’individuo si è scusato con una breve lettera:” Cinquanta anni fa ho asportato da un edificio questo frammento. Me ne vergogno e lo restituisco al proprietario. Scusate”. Poche parole per chiarire il fatto, poi la pubblicazione della foto da parte del sito della Sovrintendenza archeologica di Napoli. Il direttore Massimo Osanna ha ironizzato sulla vicenda ricordando che tali episodi sono molto frequenti: “A volte ritornano. Per posta, quasi settimanalmente”.
Il frammento misura pochi centimetri e veniva utilizzato come decoro delle domus pompeiane. Rappresenta un antefissa, tipico elemento posto sulla testata delle travi dei tetti. Un oggetto che ricorda lo splendore di Pompei durante il periodo romano, posto però nelle mani sbagliate per oltre mezzo secolo. Oggi il lieto fine con la restituzione presso la sede della sovrintendenza. L’augurio di tutti è quello che non si verifichino più episodi del genere così da poter condividere con il mondo intero lo splendore di una città destinata a vivere in eterno.
Giovanni Gravoso