Dopo ben 19 udienze iniziate il 30 settembre 2019 è giunto il verdetto per i genitori del piccolo Giuseppe, massacrato di botte dal padre. Un dramma che aveva scosso l’Italia intera quello consumatosi nella piccola cittadina alle periferie di Napoli. Una morte prematura che poteva evitarsi se solo la madre, giudicata complice, avesse avvertito in tempo le autorità.
Per i giudici che hanno parlato di uno ”spettacolo dell’orrore” Tony Essobti Badre (27 anni) dovrà scontare la pena dell’ergastolo dopo aver maltrattato con calci e pugni i due figli il 27 gennaio 2019. La piccola giunta in condizioni pietose al pronto soccorso riuscì a salvarsi, nonostante la perdita di un lobo, per il piccolo Giuseppe non c’era più niente da fare. Tony lo aveva tramortito con ripetuti pugni alla testa riducendolo in condizioni pietose. Il bambino infatti prima di morire era tramortito, disteso sul letto, mentre il padre lo finiva con forti bastonate.
Spiegato in tribunale il motivo di tale aggressione: i due bambini stavano disturbando il sonno del padre, saltando felicemente sul letto. Accusata anche la madre per omissione di soccorso, ora la donna dovrà scontare 6 anni di reclusione. Valentina Casa (33 anni) è stata presentata dai giudici della Corte d’Assise di Napoli come ”una personalità servile, indefinibile, a tratti assente” agevolando quindi la furia del marito.
Una storia drammatica che a distanza di anni sconvolge ancora chi ne apprende i fatti: la crudeltà di un padre che uccide un figlio supera ogni confine. Ora l’opinione pubblica spera che episodi simili non si ripetano ma soprattutto che si denuncino in fretta genitori molesti nei confronti dei figli. Solo in questo modo è possibile agevolare il compito alle autorità , evitando drammi irripetibili.
Giovanni Gravoso