Con l’aumento dei contagi registrato nelle ultime ore in Campania il governo è pronto a catalogare la regione in zona arancione. Saranno quindi inasprite le restrizioni su tutto il territorio con particolari modifiche sulle zone maggiormente colpite. La notizia che circola il queste ore sul nuovo innalzamento della curva epidemiologica non fa ben sperare: a ribadirlo è stato lo stesso governatore Vincenzo De Luca nel consueto punto del venerdì. Non si esclude la zona se la situazione non dovesse migliorare a breve. De Luca ha infatti spiegato: “In questa situazione è inevitabile tornare in zona arancione e, se non stiamo attenti, in zona rossa. Continuiamo così, con questi stop and go. Un autentico calvario.
L’unica cosa che avremmo dovuto fare anche come commissario nazionale era prendere le misure necessarie per fornire l’Italia delle tecnologie indispensabili per produrre qui i vaccini, magari su licenza di Pfizer, di Moderna o di AstraZeneca. Con un lavoro di 6-7 mesi avremmo dotato tante nostre aziende delle tecnologie necessarie a produrre i vaccini. Non l’abbiamo fatto, per la verità neppure l’Europa. Così oggi siamo in attesa di quello che decidono le case produttrici ed abbiamo avuto meno della metà dei vaccini che erano stati programmati. In Campania dobbiamo arrivare a 4,6 milioni di persone da vaccinare. Se andiamo avanti con questo ritmo a causa dei mancati arrivi dei vaccini, noi ci metteremo 2 o 3 anni per completare la vaccinazione dei nostri concittadini. Siamo fortemente in ritardo. E se non abbiamo misure eccezionali, l’obiettivo di vaccinare 4,6 milioni di persone diventa irraggiungibile”.
Intanto i dati segnano 1.616 (di cui 151 casi identificati da test antigenici rapidi) come nuovi casi positivi al Covid nelle ultime 24 ore su 19.708 tamponi esaminati (di cui 2.788 antigenici). Tasso d’incidenza che risale da 7,91%, oggi ad 8,19%. Tredici i decessi, 12 nelle ultime 48 ore, e 1556 le persone guarite.
Giovanni Gravoso