Care mamme “plutoniche”, cari No Dad, cari docenti e presidi, cara Azzolina, la scuola non è il luogo sicuro che voi tanto agognate. Ma voi ci siete stati in una scuola superiore? Noi con una nostra fonte ci siamo stati. Ebbene è tutto tranne che un luogo sicuro. Istituto nel centro di Napoli. Non vi diremo dove, ne chi è la nostra fonte ma vi diciamo subito che lo scanner della febbre funziona a singhiozzo. Che il bidello aiuta i ragazzi a fumare lontano dalla visione delle telecamere e che la prof. di biologia non si mette la mascherina in classe e la prof. di filosofia dopo il vaccino è da tre giorni che non viene, ma nessuno le dice di fare un bel tampone. Ah dimenticavamo il Bar nella scuola è aperto. Non ci credete? Entrate anche voi in un Liceo, in un Istituto tecnico e quello che vi abbiamo detto lo ritroverete facile facile. La scuola è sicura forse alle elementari, dove i bimbi vanno in fila in classe e restano fermi nel banco con la mascherina fino alla fine delle lezioni cambiando al massimo due maestre, già alle medie la situazione cambia. Al cambio d’ora mica i ragazzetti delle scuole medie restano fermi al banco, si scherza, le mascherine si spostano dalle bocche, volano le palline di carta, il bulletto nasconde lo zaino del secchione, dai è sempre capitato, non certo dovrebbe in una pandemia, ma i comitati No Dad e l’Azzolina vivono in Svizzera forse. Pensate ora al liceo, dove ci sono ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni, qualcuno anche 19 che deve stare 5 ore in aula. Si, certo, la scuola è un posto sicuro. Lezione di Biologia. Banchi distanziati, finestre aperte e poi la professoressa sta senza mascherina, lei non ci crede, e cosi gli alunni iniziano a far scendere la mascherina dal naso. Poi la staccano e il virus balla, si diverte e ride e contagia. Ma non finisce qui. Le mascherine dovrebbero essere quelle che hanno in dotazione le scuole e invece con la prof di biologia ognuno mette quella che vuole e solo quella di Storia e Italiano è ligia al dovere e fa usare correttamente le mascherine. I ragazzi le chiamano le “mutande” sono strette, ma intanto coprono bene il viso e sono aderenti al viso di un 18enne con tanta voglia di libertà. Leggete ancora un po’, non vi fermate. Il Bar è aperto, neanche noi possiamo andare al Bar, nel liceo che vi stiamo facendo conoscere il Bar è aperto, caffè e sigaretta e il virus balla. Al piano terra il bidello chiama i ragazzi: “Guagliu’ non fumate lì e jamm. Almeno toglietevi a vicin’ e telecamer’. Forza ja. Fumat’ cca’. Si avete capito bene i ragazzi fumano in zone non visibili dalle telecamere, e la preside, o il preside allegramente crede che tutto vada bene. Non va nulla bene. I ragazzi maggiorenni, possono uscire dalla scuola, anche a metà mattinata o pomeriggio, nessuno può dirgli nulla. Via la mascherina si va a fare un giro. Piazza, sole, ragazze, baci abbracci e si rientra in classe tanto la Prof di Filosofia non c’è, si è fatta l’AstraZeneca, e da tre giorni non viene, forse ancora deve riprendersi, ma nessuno gli ha detto di andare a fare un tampone??? E se era già infetta prima di ieri? No vabbè ma noi ragazzi stiamo bene…
Meditate gente, meditate!