La speranza è l’ultima a morire e la matematica dice che il Napoli è ancora in corsa per quel terzo posto che sta diventando un assillo da inizio stagione. Ma guai a parlarne a Mazzarri di obiettivo champions, potreste farvelo nemico: «In queste partite che mancano alla fine cercheremo di portare quanti più punti a casa poi alla fine della stagione, dove ci giocheremo anche la finale di coppa Italia, tireremo le somme e il bilancio non sarà positivo o negativo in base al raggiungimento o meno del terzo posto ma complessivo perché ne io ne la società ci siamo dati degli obiettivi se non quello della crescita della squadra che fino ad oggi c’è stata».
Più chiaro di così si muore mister, sta di fatto che è sin troppo evidente a tutti che dietro questa evidentissima bugia si nasconde una voglia matta – a partire dal tecnico azzurro e dalla società Napoli tutta – di rincorrerlo questo terzo posto e per avere qualche speranza di raggiungerlo bisogna partire dalla partita di domani contro il Lecce: «Il Lecce è un avversario temibilissimo, sta facendo molto bene e in più ha in organico degli elementi di spessore, un mix tra giocatori esperti e giovani che stanno lottando con tutte le energie per ottenere una salvezza importantissima. Mi riferisco a Di Michele, Delvecchio, Blasi, Cuadrado e Muriel. Dovremo stare attenti e non commettere errori ma devo dire che già dalla gara col Novara ho intravisto segnali di ripresa in qualche elemento che era stanco, ma il gruppo è pronto e concentrato per dare il massimo in questo finale di stagione».
Distrazioni zero, quindi, e proprio per questo motivo il Napoli prolungherà i giorni di trasferta evitando di far ritorno a Castel Volturno dopo Lecce rimanendo a Roma in vista della sfida di sabato con i giallorossi. «Lo facciamo per ottimizzare tempi e lavoro – spiega Mazzarri – abbiamo bisogno di concentrazione e di compattare il gruppo che mi segue come sempre alla perfezione ed è attaccato a me, ma per recuperare dalla stanchezza questo ritiro può solo che farci bene. Giocheremo due trasferte prima di far ritorno al San Paolo e colgo l’occasione per ringraziare i nostri tifosi che – a differenza di quanto successo contro l’Atalanta dove si fu qualche contestazione prima del fischio finale – contro il Novara sono ritornati compatti a sostenerci standoci vicino e appoggiandoci per tutta la durata della partita».
Il mister, con toni pacati e come al solito concentrato e motivato come in tutte le vigilie delle partite, spiega poi che le voci di mercato non influiscono affatto sul rendimento dei calciatori: «I ragazzi sono abituati a queste voci, ormai è così, un grande fratello dove si parla solo e sempre di mercato. Però vi assicuro che in nessun modo le prestazioni sono state figlie di situazioni di mercato. Siamo tutti concentrati per dare il massimo e se qualche elemento durante l’arco della stagione è apparso appannato è solo a causa della stanchezza che – più dell’anno scorso – ci ha colpito anche con infortuni». Questione contratto? «Sono contento dei rinnovi di Bigon e del fatto che quando si lavora bene alla fine vieni apprezzato. Spero che oltre a quello di Bigon venga rinnovato anche quello di Santoro che non è stato solo un team manager ma un vero e proprio dirigente che andrebbe riconfermato».
La formazione? «A parte Lavezzi che ancora non è pronto credo che potrebbero arrivare le conferme del gruppo che ha battuto il Novara, poi deciderò definitivamente dopo l’ultimo allenamento». Maggio, Dzemaili e Zuniga? «Maggio è importantissimo per noi nella nostra economia del gioco e la sua assenza – avendo solo tre esterni di ruolo e avendone persi per infortunio contemporaneamente due nello stesso periodo – è stata pesante. Per quanto riguarda Zuniga si tratta del giocatore che mi ha dato, a livello personale, le maggiori soddisfazioni quest’anno. È maturato tantissimo e ha ancora ampi margini di miglioramento per giocare in un ruolo che gli si addice sempre di più. Avere giocatori come Dzemaili che nell’emergenza si fanno trovare pronti per me è importante». Quando gli chiedono se per il Napoli è un vantaggio sapere che l’allenatore attuale sarà anche quello del prossimo anno Mazzarri risponde «che i bilanci si devono tirare a fine stagione e che nel mondo del calcio è facile passare da momenti di esaltazione a crisi improvvise. Per questo è giusto fare certi discorsi a campionato concluso è la cosa migliore. A fine anno, al di la del contratto, tireremo le somme».
Quando si parla delle avversarie champions in difficoltà e della affermazioni di Reja che vede il Napoli favorito alla corsa al terzo posto il mister risponde quasi seccato: «E come l’ha motivata questa affermazione? Mi piacerebbe chiederglielo per capire da cosa scaturisce questo suo pensiero. In ogni caso si tratta di giochini cui non mi presto. Per quanto riguarda le avversarie vedo che la Romaha alternato vittorie e sconfitte ed è altrettanto vero che le altre pretendenti sono tutte in calo ma io sono abituato a non guardare agli altri ma solo in casa mia. Dobbiamo rimanere concentrati considerare anche che in un finale di campionato si affrontano squadre che hanno motivazioni diverse a seconda degli obiettivi e per questo motivo certi discorsi non si possono fare».