Dopo il caso della cartella “lumaca”, riflettori puntati sull’associazione di consumatori.
Un viaggio tra le esperienze e le testimonianze di chi ha (o ha avuto) a che fare con Equitalia, tra cartelle “pazze”, richieste assurde, crisi economica.Le telecamere di Agorà, programma televisivo di Rai Tre, hanno documentato una giornata di attività dello sportello di Napoli (vico San Sepolcro, 102) di Codici Campania, il Centro per i Diritti del Cittadino che da anni segue le problematiche dei contribuenti.
Sono stati ascoltati molti cittadini, che si rivolgono a Codici per i loro casi: per lo più richieste improvvise di pagamenti, cartelle esattoriali con cifre astronomiche, richieste assurde, pagamenti effettuati ma non riscontrati, iscrizioni di ipoteche illegittime.
L’ultimo caso l’ha segnalato proprio l’associazione Codici: un debito contratto nel lontano 1978 per il quale M.A., residente a Napoli, deve pagare 610,10 euro ad Equitalia.
La società di recupero crediti, infatti, ha inviato alla signora M.A. un sollecito di pagamento, nel quale viene scritto “dalle verifiche effettuate non ci risulta ancora versato l’importo di euro 1257,81, relativo agli atti indicati nel prospetto stampato sul retro”. E parte del debito è maturato nei confronti dell’Ufficio del Registro di Napoli nel lontano 1978. Erano 20,66 euro (le 40mila lire di allora) che in 34 anni sono diventate 611,65 euro.
“L’episodio dimostra che le modalità di riscossione del credito e il comportamento delle società incaricate sono tutte da rivedere. I contribuenti subiscono troppe vessazioni, spesso anche sproporzionate rispetto alle cifre da pagare e richieste di pagamenti per situazioni già sanate”, fa notare il segretario regionale di Codici Giuseppe Ambrosio, anch’egli intervistato dai cronisti di Agorà.
Il servizio televisivo andrà in onda domani, nel corso della trasmissione, a partire dalle 8, su Rai Tre.