Amir Rrahmani è quello che possiamo definire un eroe silenzioso, e da quando è lui il titolare, la difesa del Napoli dorme sogni tranquilli. Mai un errore, mai sopra le righe. Il kosovaro, al fianco di Koulibaly, è l’ingranaggio che permette agli azzurri di essere una macchina quasi perfetta. E dico quasi perché la perfezione non esiste.
Da quando ha “rubato” la titolarità a Manolas, il Napoli difficilmente subisce tiri e gol. Nelle prime tre gare della stagione attuale, è il greco a partire dal primo minuto. Il Napoli ha subìto due gol, uno col Genoa e l’altro contro la Juventus, complice l’erroraccio del numero 44 che si addormenta e regala il vantaggio a Morata. Da lì in poi è blackout per l’ex Roma.
Rrahmani, dalla successiva, sarà il titolare. 0-4 contro l’Udinese ed autore del secondo gol. Poi 0-4 a Genova contro la Samp (sostituito al 48esimo per un problema muscolare). Novanta minuti contro Cagliari, Fiorentina, Torino, Roma e Bologna: un solo gol subìto. Da quando c’è lui, il Napoli conta 7 partite, di cui 6 vittorie ed un pareggio, e 16 gol fatti.
E non è tutto. Nelle prime tre gare, quindi con Rrahmani out, il Napoli ha subìto 11 tiri nello specchio: quattro del Venezia, tre del Genoa e quattro della Juventus. Nelle successive 7, quindici tiri, di cui cinque della Sampdoria. Si è passati da una media di 3,6 tiri nello specchio subìti a gara a 2,1.
I numeri dello scorso anno
I numeri di Rrahmani dell’anno scorso sono ugualmente positivi. Al di là della sbandata all’esordio in campionato in maglia azzurra contro l’Udinese, il kosovaro ha comunque trovato spazio nell’ultima metà di Serie A. Piccola nota sull’errore alla 17esima: Rrahmani parte come centrale sinistro; dopo l’infortunio di Manolas e l’ingresso di Maksimovic, il numero 13 si sposta e ricopre il ruolo di centrale destro. Non che sia una giustifica, ma cambiare ruolo, dopo aver preparato una partita in una precisa posizione, in più all’esordio, non dev’esser stata una situazione semplice.
Con lui in campo da titolare, lo scorso anno, il Napoli conta 8 vittore, 2 pareggi e 2 sconfitte: una media di 2,16 punti a partita. Gli uomini di Gattuso, che hanno concluso il campionato con 77 punti in 38 partite, contano una media di 2,02 punti a gara.
L’eroe silenzioso
Il kosovaro è un eroe silenzioso, colui che fa il lavoro sporco ma non tutti se ne accorgono. Lavora dietro le quinte, mentre i suoi compagni si prendono i meriti per le giocate compiute. In questo Napoli funzionale e bello da vedere, dove sono esplosi anche i calciatori che hanno avuto grandi difficoltà nella scorsa stagione, Mario Rui e Fabian Ruiz in primis, Rrahmani è diventato indispensabile. È lui l’eroe silenzioso, perché se sui social è blindato dalla privacy (agli antipodi del calciatore modello) in campo ha chiuso le porte della difesa azzurra a doppia mandata.
Salvatore Esposito