Oggi al teatro Diana, in via Luca Giordano, al Vomero, alle ore 11,30 circa, è stato presentato il libro di Manfredo Fucile e del giornalista Stefano Prestisimone, dal titolo: “Quando il basket era leggenda – La Napoli dei canestri dagli albori agli anni ’70”.
Dalla scoperta della pallacanestro nel 1912, con le prime partite in città giocate all’istituto Salesiani del Vomero, all’epopea della Partenope, nel tempio dei canestri: storie, leggende, ritratti.
Un libro che è un percorso minuzioso di ricerca con 200 foto d’epoca e la prefazione del grande campione della pallacanestro nazionale Dino Meneghin.
Il libro è andato in ristampa dopo appena tre mesi dalla sua prima uscita e presentazione, avvenuta ai Cavalli di Bronzo, storica sede del Basket Napoletano. Il libro è stato pubblicato nel dicembre del 2021. Il libro, dell’ex e riconosciuto campione di basket, già presidente della Federazione Italiana Pallacanestro – FIP Campania, edizioni Le Varie, è un’immersione nel Basket napoletano dagli inizi del ventesimo secolo. Si intreccia con la vita dei protagonisti ed è frutto di un lavoro non indifferente del giornalista Stefano Prestisimone e del fratello Paolo. Il libro racconta un lungo periodo importantissimo della storia della pallacanestro napoletana.
È un libro di vita e sport, è intimamente connesse alla storia della città partenopea.
Il giornalista Stefano Prestisimone con il fratello Paolo, per quasi sette anni, ha raccolto materiale e ricordi che, incontrandosi con il sogno, diventato realtà, di un bravo, serio e forte giocatore di Basket, ha reso possibile la produzione di un’opera che copre un grande vuoto di curiosità, racconti, umanità, storie, testimonianze e retroscena.
È il racconto di un’epoca leggendaria, di storie sportive straordinarie lontane nel tempo e che con gli anni hanno acquisito una dimensione che va oltre l’ordinario. Storie raccontate, lungo un percorso attento tra quasi 200 foto d’epoca: le sfide del dopoguerra agli americani, i primi fenomeni Usa sbarcati dalle navi e ingaggiati al volo negli anni ’50. Quindi l’approdo di Giovanni Borghi e la costruzione della Ignis Sud che portò poi al trionfo del club napoletano in Coppa delle Coppe nel 1970 al palasport Mario Argento con la maglia Fides. La partita fu disputata davanti a un pubblico che andava ben oltre la capienza dei 10.000 posti a sedere del palazzetto.