A Novembre 2021 è partito il progetto educativo e di storia orale per Narratori di comunità per il Rione Sanità, in collaborazione con AISO (associazione italiana di storia orale) e Napoli InVita (associazione culturale e di recupero del territorio).
Il progetto ha come obiettivo quello di formare la figura del narratore di comunità che, attraverso strumenti come quelli dell’intervista, della fotografia, del videomaking e di altro tipo (sono in corso la creazione di un podcast e di un fumetto), ha il compito di recuperare le memorie di un territorio e della sua gente, in questo caso del Rione Sanità. La Sanità, negli ultimi anni, ha vissuto un forte cambiamento socio-culturale, politico-economico e anche di rieducazione grazie ad associazioni e fondazioni che sono sempre più in prima linea per favorire la rinascita di una Napoli ancora troppo marginale ma che ha tanto da offrire.
I narratori di comunità, attraverso weekend di formazione avvenuti tra novembre 2021 e febbraio 2022, con trasferte anche a Reggio Calabria e Corleone (dove si sono cimentati nel recupero di memorie di altre realtà meridionali), hanno sviluppato un forte senso di appartenenza verso il quartiere e raccolto stralci di vita attraverso interviste, scatti, conversazioni e attente osservazioni.
In via Sanità, 36 vi è la sede della Casa Memoria che tra un po’ verrà inaugurata in tutto e per tutto come una casa museo in grado di restituire nel quotidiano le memorie degli abitanti col fine di rendere permanenti la storia e le radici della Sanità in tutta la sua bellezza e malinconia.
A metà tra il murales di Totò e Peppino e la piazza dove è ubicata la Basilica di Santa Maria della Sanità, il poster di Maradona e il murales di Pino Daniele, nasce così un luogo di tutti e per tutti, forestieri e autoctoni, per fare in modo di non dimenticare mai cos’è stato, cosa sta succedendo e avere uno sguardo sempre più diretto verso il futuro.
Già in questi mesi, a cadenza settimanale, sono attivi i corsi di canto, pittura, riciclo, per i bambini della Sanità e la sede rimane aperta anche per favorire gli incontri di formazione che i narratori svolgono per creare e ricreare una Casa Memoria degna di nota.
A cura di Teresa Beracci