Il Napoli conquista gli ottavi di finale di Champions con due turni di anticipo per la prima volta nella sua storia, e lo fa in grande stile. Un’altra lezione di calcio impartita all’Ajax, questa volta al Maradona. Adesso i numeri sono nuovamente da aggiornare: ben 17 gol fatti, appena 4 subiti e punteggio pieno dopo quattro gare di girone. Una partenza così davvero non si era mai vista.
MERET 6.5 – Si distende bene su una conclusione deviata ad inizio gara. Sul primo gol non riesce a smanacciare ma sarebbe stato un intervento miracolso, così come sul rigore calciato da Bergwjin. Con i piedi mostra discreta sicurezza, aspetto dove storicamente ha sempre faticato.
DI LORENZO 7 – Il padrone della fascia. Bergwjin non è un cliente facile ma non lo soffre più di tanto, Bassey fisicamente è straripante ma sembra non accusare la differenza di stazza. In avanti è una presenza costante nella metà campo avversaria.
KIM 6 – Spostato a destra, quest’oggi risulta più impreciso del solito. Eredita i compiti di impostazione di Rrahmani, ma la differenza si sente. Dal punto di vista difensivo nulla da dire come sempre.
JUAN JESUS 6 – Viene preferito ad Ostigard per questoni di esperienza e tutto sommato non sfigura contro il rapidissimo Kudus. Tiene botta fino al momento del rigore – abbastanza generoso a dirla tutta – fischiato per una trattenuta su Brobbey.
OLIVEIRA 6.5 – Sulla corsia mancina si trova a meraviglia con Zielinski e Kvara in fase di spinta, impreziosice la sua prestazione con almeno un paio di ottime diagonali in ripiegamento. Perde Klaasen con la complicità del centrocampo sul gol del 2-1, il che costituisce l’unica macchia della sua partita.
ZAMBO ANGUISSA 6 – Partita senza infamia e senza lode, anche se pare un po’ in affanno ed in effetti è costretto ad uscire per un problema muscolare ad inizio ripresa (dal 49′ NDOMBELE 6.5 – Ancora una volta un ingresso positivo: tira in porta al primo pallone toccato, si guadagna il rigore con il secondo).
LOBOTKA 7 – Vederlo giocare palla al piede è una meraviglia. Sa sempre cosa fare, è fondamentale tanto nella costruzione del gioco quanto nei recuperi difensivi. L’unico modo che gli avversari hanno per fermarlo è fargli fallo.
ZIELINSKI 7 – L’assist per Lozano che vale l’1-0 è di pregevole fattura. Col passare dei minuti si estranea un po’ dal fulcro dell’azione, ma quando viene chiamato in causa risponde sempre presente. L’intesa con Kvara cresce di partita in partita (dall’89’ GAETANO s.v.).
LOZANO 7.5 – Spalletti lo premia per l’ottimo ingresso di Cremona schierandolo titolare, e lui ripaga la fiducia del suo allenatore al meglio. Insacca di testa dopo appena 4′ e gioca il resto del match sulle ali dell’entusiasmo. Una spina nel fianco continua nella difesa lanciera (dal 77′ POLITANO s.v.).
RASPADORI 7 – In Champions viaggia sulle orme di leggende come Del Piero e Ravanelli (sempre a segno nelle prime tre gare della competizione), il che è tutto dire per il futuro. Dopo aver demolito l’Ajax all’andata, demolisce la porta con un sinistro potente e preciso all’incrocio dei pali. Viene sostituito forse troppo presto (dal 50′ OSIMHEN 6 – Non gioca da più di un mese e si vede. Impacciato in mezzo al campo, impreciso sotto porta e perennemente in fuorigioco. Viene però premiata la sua voglia pazzesca di tornare al gol: ruba la sfera ad un disattento Blind e si lascia andare ad un esultanza liberatoria sotto la tribuna).
KVARATSKHELIA 8 – C’è poco da fare, quando il georgiano è in serata non ce n’è per nessuno. Fa letteralmente ammattire la difesa olandese con i suoi dribbling ubriacanti, tavolta al limite della provocazione. Poi però quando c’è da essere decisivi non si fa pregare: assist per Raspadori dopo una giocata sublime con la catena di sinistra, rigore perfetto – il primo calciato dopo averne procurati tre – e palma di Man of The Match strameritata. (dal 77′ ELMAS s.v.).
Lorenzo Liguori