«Si è creata una catastrofe lenta e inesorabile passando da Spalletti a Garcia, con l’arrivo di Meluso a sostituire Giuntoli solo il 15 agosto e ora ci ritroviamo con un terzo allenatore che si è perso in un lontano di ricordo di quello che era una volta, energico e lucido; ora, invece, l’ho trovato abbastanza superato». È l’analisi di mister Paolo Specchia nel suo intervento a Club Napoli Night, condotto da Francesco Molaro, in onda su Teleclub Italia dalla “Pizzeria al 22” di Giovanni Improta alla Pignasecca. Eppure, visto l’andamento del Napoli, la domanda è stata d’obbligo: si può non avere più fame dopo un solo scudetto? «I giocatori sono gli ultimi a dover essere chiamati in causa: se sono ben guidati – ha osservato il tecnico – si adeguano e sono perfetti così come è accaduto l’anno scorso. Invece, appena arrivato Garcia, scelto in maniera colpevole dal presidente e senza un direttore, quanti si sono lamentati dei cambi? Tutti questi sono disastri di cui la squadra si accorge e non rende».
Gli acquisti «di sicuro non sono di primo piano, ma con un allenatore come quello dell’anno scorso avrebbero reso di sicuro meglio con lo spirito e l’unione che c’era nel gruppo. I giocatori vogliono vincere e fare bella figura – ha rimarcato mister Specchia – ma si è creato qualcosa che non glielo ha permesso. Kvara non è più lo stesso, ma anche perché non è stato adeguatamente gratificato. Il presidente ha dovuto ripiegare su Mazzarri volendo fare ancora una volta tutto da solo e questo ha tolto ulteriori certezze alla squadra. Tuttavia, di fronte alla catastrofe, il tifoso ha cercato di reagire al meglio vivendo con la speranza che si potesse far qualcosa per rimediare».
Sul fronte dei nuovi possibili arrivi, per Specchia «Samardzic è uno Zielinski più strutturato, ha più corsa, ma non è un giocatore che si prende la squadra sulle spalle pur essendo un giocatore di qualità. Io credo che l’uno escluda l’altro: se arriva Samardzic, Zielinski va via. Barak, invece, sarebbe un buon innesto, più di sostanza e capace di inserirsi maggiormente».
Con la Salernitana, prossima avversaria al Maradona, Specchia ha ammesso che «non si sa chi potrebbe andare in campo, difficile immaginare cosa pensi Mazzarri. Credo però che si resti a 4 dietro con il dubbio tra Juan Jesus e Ostigard; in mezzo Lobotka è imprescindibile con Cajuste e Lindstrom con licenza di inserisi e Kvara, Politano ai lati di Simeone in avanti. Zielinski – ha concluso il tecnico – in questo momento particolare, non lo farei mai giocare. Ad oggi io costruirei una squadra con un allenatore che detta lui le regole già a febbraio per arrivare già con un’identità definita, anche con un direttore forte, al prossimo anno sperando di arrivare almeno in Europa».
Antonio Di Monaco