Un duro colpo ai danni dei potenti cartelli criminali Pianese-Mallardo è stato messo a segno dalle forze dell’ordine all’alba di stamattina in un’operazione che ha portato all’arresto di ben sessantasei persone affiliate ai due clan operanti nell’hinterland di Napoli nord. I carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna hanno posto agli arresti anche una donna, Raffaella D’Alterio, diventata reggente della cosca dopo la morte del marito Nicola Pianese.
Tra le accuse per i 66 vi sono quelle di associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina, spaccio di stupefacenti e violazione della legge sulle armi. Le indagini (coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli) hanno posto alla luce alleanze di ferro tra famiglie che fino a qualche anno fa si spartivano affari e territorio: da una parte i Pianese e i Mallardo di Giugliano e dall’altra i Bidognetti e gli Schiavone di Casal di Principe.
Nelle indagini sono state portate alla luce anche le dinamiche che avevano originato i contrasti nel clan Pianese, culminati poi con l’omicidio del reggente, e ricostruite le fasi del conflitto tra i clan Pianese-D’Alterio e De Rosa. Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro sia beni immobili come bar, concessionarie di auto, supermercati, abitazioni che brni mobili, in primis conti correnti e auto di grossa cilindrata.
Intanto, durante la notte e alle prime luci dell’alba la criminalità organizzata non ha smesso di far sentire la propria voce a suon di colpi d’arma da fuoco. Tre morti nel giro di poche ore, una vera e propria esplosione di sangue e violenza si è abbattuta nuovamente nella periferia napoletana. Di Cercola la prima vittima la scorsa notte: si tratta di Giuseppe Sannino, 21 anni, ucciso (a Ponticelli) molto probabilmente nell’ambito di un regolamento di conti.
Poi la volta di Mario Riccio, 19 anni tra un mese, freddato poco dopo la mezzanotte nei pressi della Caserma dei carabinieridi Miano (secondo le forze dell’ordine il ragazzo gravitava intorno al cartello degli scissionisti ed era coinvolto nel traffico di droga). Infine l’ultimo episodio stamattina a Casoria quando Andrea Nollino, 42 anni, incensurato e titolare di un bar è stato ammazzato mentre si recava a lavoro, ma probabilmente per errore visto che non era lui il reale bersaglio dei due sicari che gli hanno sparato.