Si è tenuto un incontro presso la Parrocchia di San Francesco, durante il quale Don Giuseppe Tufo alla presenza delle autorità cittadine, comandante sindaco e dirigenti scolastici ha voluto fare chiarezza su alcune notizie (imprecise e fuorvianti) circolate recentemente riguardanti la tensostruttura polifunzionale affidata alla parrocchia.
Don Giuseppe ha affrontato la questione con fermezza, sottolineando che la struttura è pienamente abilitata ed AGIBILE all’accoglienza delle attività all’interno svolte dalla comunità. Tuttavia, ha spiegato, manca un’attestazione specifica necessaria per un determinato tipo di attività teatrale, ma ciò non invalida l’uso della struttura per le consuete attività di volontariato che la parrocchia svolge da anni.
“Purtroppo – ha dichiarato il parroco – per via di più segnalazioni esterne rivolte direttamente ai carabinieri , il comandante ha d’ufficio dovuto procedere al sequestro della struttura. È un momento difficile, perché questa decisione ha avuto conseguenze gravi per la comunità, in particolare per i bambini della palestra dell’amore dei bambini autistici che avrebbero potuto e dovuto utilizzarla quotidianamente.
Don Giuseppe ha ribadito che è fondamentale riportare la verità, respingendo con decisione le accuse secondo cui la struttura sarebbe pericolante o in condizioni di abbandono e che anzi la parrocchia per renderla sempre in uno stato di decoro ha sempre provveduto a spese proprie anche alla manutenzione straordinaria ( pur consapevole che la convenzione attribuisce all’ente comune le suddette spese. “Non è vero che la struttura è inagibile o che sia stata trascurata. La questione riguarda esclusivamente una specifica attestazione necessaria per alcune attività. Le attività oratoriali, che la parrocchia ha sempre svolto, potevano proseguire tranquillamente.”
Ha poi sottolineato che, dietro questa vicenda, sembrano esserci delle dinamiche di natura politica: “Ci sono giochi politici in corso. Tutti ora vogliono dire la loro, mettendo bandiere a favore o contro questa situazione. Ma bisogna restare concentrati sulla verità.”
Don Giuseppe ha concluso il suo intervento con un appello: “Speriamo di risolvere questa situazione al più presto, di togliere il sequestro e riprendere le attività. La comunità ha bisogno di questo spazio, e continueremo a fare tutto il possibile per proteggere i nostri ragazzi e per servire la comunità, come abbiamo sempre fatto senza perdere tempo dietro a beghe da massaie che non amano il Paese ma covano nel loro cuore solo interessi personali …
La vicenda resta al centro dell’attenzione locale, mentre la comunità attende risposte chiare e concrete per il futuro della tensostruttura e delle attività parrocchiali.
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