Napoli. Ancora un colpo alla camorra messo a segno dalle forze dell’ordine nell’eterna lotta alla criminalità organizzata con l’ennesima cattura di un giovane boss ritenuto elemento di spicco nella nuova faida di Scampia tra “Scissionisti” e “Girati”. Era nascosto dietro una parete mobile nella casa della madre di via Ghisleri quando, alle prime ore del mattino, i carabinieri del nucleo operativo Stella e della stazione quartiere 167 hanno scovato Mariano Abete, il 21enne reggente dell’omonimo clan camorristico.
Il giovane boss dal curriculum già ricco di esperienze criminose (che aveva trovato rifugio dietro una parete mobile che veniva azionata con apertura con telecomando) era latitante e ricercato per un ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli con le pesanti accuse di associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Quello che era e resta il “core business” criminale nella piazza napoletana di spaccio a cielo aperto più grande d’Europa.
L’identikit dell’ennesimo “enfant terrible” della camorra era stato diffuso il 20 ottobre scorso dalle forze dell’ordine insieme a quelli degli altri ricercati di spicco nella guerra di Scampia. Dopo l’arresto di Abete e Guarino restano, a questo punto, a piede libero Marco Di Lauro, 32 anni, Mario Riccio, di 21 anni, Antonio Mennetta, di 27 anni.