Non sempre bastano le prodezze di Cavani per nascondere i problemi di una squadra che da “acciaccata” è passata allo stato “gravemente ammalata” dopo il poker di sconfitte (1 in Europa League – seppur indolore ai fini della qualificazione – 2 in campionato e 1 in coppa Italia) rimediate una dopo l’altra. La docca fredda di domenica sera, nell’inatteso ko calasingo col Bologna di Pioli, si è ripetuta stasera con l’eliminazione dal trofeo tricolore detenuto proprio dagli azzurri. I ragazzi in campo sembrano storditi, svogliati e l’involuzione a questo punto è purtroppo generale, non risparmia nessuno a parte il solito Matadòr che si danna in ogni partita pur sbagliando parecchio sotto porta. Ma almeno lui ci prova a dare una sossa ad un gruppo appiattito da un mese a questa parte, e anche Mazzarri sembra non avere più in pugno la situazione, l’ambiente appare scosso dalla questione Cannavaro-Grava, sta di fatto che il grande Napoli di inizio stagione si sta rapidamente dissolvendo anche sotto i colpi di modesti avversari.
La doppia sfida con il Bologna resta il segnale lampante dell’insofferenza azzurra che si tramuta in sconfitte desolanti. Spesso il Napoli ha bisogno di prendere schiaffi prima di reagire ma poi non sempre le rimonte riescono a concretizzarsi. La situazione è grave ma quali potrebbero essere le cure? Il mercato di gennaio? Il cambio modulo? L’inserimento di forze “fresche” pescate dalle seconde linee a dispetto di titolarissimi che attualmente non sono al top? Solo il tempo e il campo (e anche il nuovo anno con qualche colpo “riparatorio”) potranno dare le risposte giuste, con la speranza che il Napoli non ne sprechi tantissimo di tempo a disposizione e rovinare una stagione che era iniziata col botto e che poco alla volta si sta colorando di amarezze e delusioni, ultima l’uscita di scena dalla coppa nazionale alla prima apparizione. Non resta che aggrapparsi al campionato per rimediare – in qualsiasi modo – una qualificazione in Champions e la tanto bistrattata Europa League, che potrebbe rappresentare l’ancora di salvataggio di un’annata che sta prendendo una brutta piega.
E’ evidente che non si può guarire dalla sera alla mattina e che attualmente il Napoli non scoppia di salute. Come diceva Eduardo “Adda passà a nuttata” con la speranza che già a Siena sabato prossimo spunti una giornata serena con un cielo finalmente azzurro dopo il tanto grigio che ha tramortito una tifoseria intera che merita molto di più.