Prosegue l’inchiesta sugli sprechi dei fondi pubblici e sulle spese dei gruppi politici del consiglio regionale della Campania condotta dal pubblico ministero di Napoli Giancarlo Novelli e coordinata dal Procuratore aggiunto Francesco Greco, che ha avuto inizio nel 2011 dopo un esposto su alcune presunte irregolarità in un appalto di servizi per la manutenzione di attrezzature stradali.
Agli arresti domiciliari è finito quest’oggi un altro esponente politico, Massimo Ianniciello, consigliere regionale del Pdl, al quale viene contestato il reato di truffa aggravata. Secondo quanto emerso dalle indagini Ianniciello avrebbe ottenuto rimborsi per 64mila euro esibendo fatture inesistenti, per spese che avrebbero dovuto essere destinate alla comunicazione. Queste ricevute intestate a Ianniciello sarebbero state emesse da una società di Bacoli, inesistente, amministrata formalmente da due cittadini svedesi che risultato irreperibili e rappresentata da un pregiudicato che ha precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione di assegni rubati.
L’ordinanza di custodia cautelare notificata a Massimo Ianniciello dal gip Roberto D’Auria è stata eseguita dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli dopo una serie di perquisizioni, avvenute nelle scorse settimane anche negli uffici del consiglio regionale, nelle quali sono state acquisite documentazioni e fascicoli relativi ai conti, alle spese, e ai fondi regionali.
Nel mirino della Procura di Napoli risulta però anche un altro consigliere regionale, Fulvio Martusciello, ex capogruppo del pdl in consiglio e ora consigliere con delega per le attività produttive nella giunta campana. Nei confronti di Martusciello gli inquirenti ipotizzano il reato di concorso in truffa e peculato; il suo coinvolgimento infatti risalirebbe al suo incarico di capogruppo del pdl in giunta regionale e al mancato controllo della regolarità dei rimborsi che vengono erogati dai capigruppo a favore dei consiglieri.
Nel registro degli indagati sarebbe iscritto anche Antonio Pazzona, commercialista di Ianniciello e dello stesso Martusciello. Nei confronti di Massimo Ianniciello le fiamme gialle hanno eseguito questa mattina anche il sequestro dell’appartamento fino all’ammontare di 63.807 euro, pari all’importo della presunta truffa contestatagli dalla Procura della Repubblica di Napoli.