Napoli. L’ennesimo agguato di camorra nel pieno centro di Napoli bagna nel sangue la coda del 2012 che si chiude con un bilancio molto elevato in termini di morti ammazzati dalla criminalità organizzata. Anche questa volta, a testimoniare la crudeltà e l’efferatezza dei balordi appartenenti al sistema, l’esecuzione avviene in pieno centro e in un orario (le 19.00 di ieri) di punta in quanto ad affluenza di persone e gente riversata per strada. A farne le spese Francesco Bara, 35 anni e morto nella notte dopo le gravi ferite riportate nell’agguato di via San Vincenzo al Rione Sanità, descritto dalle forze dell’ordine come un personaggio – di sicuro non di prim’ordine – coinvolto nel traffico della droga e molto attivo in quanto non operava in una zona specifica cercando di trovare, volta dopo volta, la piazza giusta per concludere gli affari. Una sorta di “cane sciolto” che sicuramente avrà pagato qualche sgarro e proprio in questa direzione si stanno portando avanti le indagini condotte dai carabinieri della compagnia Stella che (per il momento si tratta di un ipotesi) potrebbe portare alla faida di Scampia.
Secondo le attente ricostruzioni dei carabinieri Bara stava camminando a fianco del suo amico Ciro Staterini (che a sua volta è rimasto coinvolto nell’agguato) in via San Vincenzo quando è stato avvicinato probabilmente da due sicari (sul luogo dell’agguato, infatti, sono stati rinvenuti bossoli esplosi da due diverse pistole) che lo hanno colpito alla testa (con un solo proiettile ma da distanza ravvicinata), mentre Staterini è stato ferito solo di striscio al volto. I due, dopo i soccorsi, sono stati condotti all’ospedale San Gennaro ma subito dopo, a causa delle gravità delle condizioni, Bara è stato trasferito al Cardarelli dove però è deceduto mentre era sottoposto a un disperato intervento chirurgico. Staterini, invece, non risulta essere in pericolo di vita e rischia, in ogni caso, la perdita di un occhio.