Castel Volturno. La presentazione alla stampa dopo la conclusione di una trattativa è sempre un momento speciale, un po’ come il primo giorno di scuola dove si esprimono tutti i buoni propositi per un’avventura (calcistica) che sta per cominciare (si spera) sotto i migliori auspici per un colombiano e un palermitano napoletano. Per Pablo Armero, infatti, si tratta della prima volta con i colori azzurri dopo l’esordio – seppur in panca – di domenica col Palermo e il balletto con gli amici Zuniga e Inler per festeggiare il raddoppio dello svizzero. Una sfida, quella del colombiano, difficile ma allo stesso tempo assolutamente stimolante in quanto Pablo sa bene di non aver il posto assicurato visti i buoni risultati raggiunti dal connazionale Zuniga che da due anni a questa parte si è impossessato della fascia sinistra azzurra a suon di prestazioni da applausi. Ma ad Armero non spaventano le sfide, la sua voglia matta di Napoli e del Napoli fanno ben sperare. Per Emanuele Calaiò, invece, quello di oggi è un bentornato dopo le bellissime pagine scritte agli inizi della storia azzurra dell’era De Laurentiis. Qualcuno ha storto il naso dopo l’ufficializzazione dell’Arciere asserendo che le minestre riscaldate non servono a nulla e che per il ruolo di vice Matadòr serviva ben altro. Per Calaiò Napoli era una scelta di vita, un occasione che non si poteva far scappare, il sogno di un ritorno nella città che non ha mai smesso di amare dopo il suo arrivederci. E soprattutto per questo, sapendo che ogni volta che scenderà in campo Emanuele darà tutto per la maglia azzurra, le critiche sembrano più che immeritate.
I due nuovi arrivati non fanno trasparire particolare emozione, solo Calaiò a tratti – nel ricordare il suo trascorso in azzurro – non nasconde l’emozione. Parte Armero: «Ringrazio il mister per le belle parole che ha avuto nei miei confronti, adesso mi sto allenando per essere pronto per poter dare il massimo in questa squadra che ha creduto in me. Il mio ruolo è quello che adesso sta svolgendo benissimo Zuniga, devo esser pronto a fare la fascia sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Zuniga sta giocando benissimo e io lo seguo in allenamento per arrivare al suo livello per dare il mio contributo alla squadra e fare bene in questa società che tanto ha creduto in me. Voglio ripartire dalla Champions, sentire questa musichetta con il Napoli, ma per arrivare a questo dovrò stare al cento per cento. Come mai non giocavo più titolare ad Udine? C’erano molti giocatori davanti a me come per esempio Pasquale, ma Udine è il passato, adesso ho trovato un gruppo fantastico dove mi sto ambientando alla grande grazie ai compagni, Zuniga ed Inler in primis».
Calaiò: «Avevo tante offerte come Torino e Palermo ma alla fine ho scelto Napoli perché il treno passa una volta sola nella vita per due volte. Ho 31 anni e voglio giocarmi questa opportunità, mi son venuto a giocare le mie carte con la voglia di poter raccontare di giocare in Champions. Ho trovato una società più organizzata, una squadra attrezzata e che gioca a memoria, un gruppo importante dove cercherò di dare il massimo. Rispetto alla scorsa esperienza arrivo a Napoli con maggiore consapevolezza dei miei mezzi. Vengo a Napoli per dare una mano alla squadra e dare il mio contributo cercando di mettere in difficoltà il mister. Spero di esser chiamato in causa al momento giusto per sudarmi la maglia e dare soddisfazioni ai tifosi. Una grande società e una grande squadra come il Napoli devono puntare sempre a vincere. Puntiamo a fare bene domenica dopo domenica. Il numero ancora non l’ho scelto. Se fosse libero quello di Vargas (il 9) sarei felice di prenderlo. Sono venuto qua perché credo che il Napoli abbia un progetto vincente e nel mio piccolo una grossa mano voglio darla per questa maglia. Metterò l’anima in questa mia nuova avventura. In questa squadra c’è molta qualità quindi credo che rispetto al Siena si possano avere più palle gol cercando di dimostrare di essere un giocatore cresciuto per dare una mano sia fuori che dentro il campo. La fascia di capitano? Sono passati 5 anni da quando son andato via, adesso ci sono delle gerarchie e per il momento il mio obiettivo è quello di dare una mano perché questo è un gruppo che crede nelle vittorie e si impegna al massimo per vincere. Le mie caratteristiche sono diverse rispetto a quelle degli altri attaccanti, anche entrando negli ultimi minuti cercherò, anche di testa, di segnare qualche gol importante. Mazzarri? Il mister lo conosco da due giorni, al primo impatto sembra una persona carismatica che vuole sempre la sua squadra vincente. È uno stimolatore, ha un grosso carattere, il Napoli è una squadra dove corrono tutti dandosi una mano. Cavani è l’esempio lampante di questo spirito di sacrificio della squadra. Non sono il vice Cavani, a livello di caratteristiche posso giocare anche con Edi avendo delle caratteristiche diverse da tutti gli altri attaccanti e posso essere un alternativa. È uno stimolo essere antipatico e poter dar fastidio alle Juve».
A chiudere la presentazione, nelle vesti di padrone di casa, è il direttore sportivo Bigon, artefice delle trattative di mercato concluse e da chiudere nelle prossime settimane che puntualizza in toto le strategie di mercato della società: «Il campo dovrà dimostrare che con questi due giocatori presi saremo più forti. È certo che con questi innesti avremo delle scelte in più, consapevoli di avere più carte a disposizione pur sapendo che nel mercato di gennaio è difficile migliorare un organico già di per se forte. Siamo convinti, in ogni caso, che questi due ragazzi si mostreranno dei tasselli importanti sia per questi 5 mesi ma anche per la prossima stagione. Siamo contenti di quanto fatto, poi il campo ci dirà se abbiamo operato bene o meno. Per quanto riguarda la questione squalifiche spero che vengano tolte quelle di Cannavaro e Grava che stanno soffrendo tantissimo e spero allo stesso modo che ci ridiano i due punti tolti. Campagnaro? Siamo consapevoli che Hugo meriterebbe una conferma e il Napoli ha sempre dimostrato di voler trattenere i giocatori importanti. Questo al di la della volontà del calciatore che potrà accettare o meno la nostra offerta. Giocatori che giocano meno? Faremo sempre l’interesse della società ma anche dei calciatori che giocheranno di meno. Immobile? È un ragazzo molto interessante in comproprietà tra Genoa e Juventus e attualmente portare avanti delle trattative con i bianconeri è difficile nonostante i buoni rapporti tra le due società. Balotelli? Ho conosciuto Mario a Sorrento, all’epoca era all’Inter. Adesso sarebbe un operazione molto più complicata, in futuro vedremo anche in virtù del fatto che in avanti siamo a posto. Potrebbe essere il sostituto di Cavani? Trovare un sostituto di Cavani è quasi impossibile anche se Mario è un grande calciatore. Mercato chiuso al di la delle sentenze? Se Cannavaro tornerà a disposizione il nostro mercato potrebbe essere chiuso. Vargas andrà via ma solo in prestito perché rimane un patrimonio della società e, siccome siamo convinti del valore del ragazzo, continuiamo a credere nelle sue possibilità»
La testa è già a domenica a Firenze per una sfida che può valere tanto in chiave Champions ma anche primo posto per un Napoli ritrovato che vuole continuare a vincere e scalare posizioni in classifica. Il mercato è sempre aperto (si aspetta un difensore e un centrocampista per completare l’organico) ma soprattutto giovedì si aspetta la sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che potrebbe cancellare ingiuste squalifiche (Cannavaro e Grava) e punti di penalizzazione (-2 in classifica). Da domani si penserà a tutto il resto, oggi è il vostro giorno, il giorno di Pablo il colombiano e di Emanuele il palermitano napoletano.