Una piacevole serata quella della presentazione del nuovo romanzo di Vincenza Alfano presso la libreria delle donne Evaluna giovedì scorso. Insieme all’autrice hanno raccontato la forza narrativa del romanzo la docente Santa Mileto e il giornalista Rai Guido Pocobelli Ragosta.
Il giornalista Guido Pocobelli Ragosta pagine per nulla scontate aldilà della competenza letteraria che la Alfano dimostra nei suoi testi dove sperimenta sempre nuovi stili di scrittura.
Il moderatore poi ha fatto un excursus sui romanzi della scrittrice, individuando il filo comune nella capacità della scrittrice di porsi come attenta esaminatrice dell’animo umano con uno sguardo di assoluta indulgenza. Tutti i personaggi maschili e femminili sono sempre raccontati con infinita dolcezza.
L’Alfano ha risposto ad alcune domande del giornalista tra cui – quanto bisogna vivere per scrivere? – “Per scrivere è necessario vivere molto e fino in fondo ma che la letteratura ha il potere di moltiplicare la possibilità di attraversare e percepire sulla propria pelle esperienze esistenziali molto diverse. In questo gioco d’immedesimazione è coinvolto lo scrittore e il lettore per cui vale la pena sempre di leggere e leggere molto senza pregiudizi“.
La scrittrice ha aggiunto che il personaggio deve essere lasciato libero di crescere, lo scrittore lo immagina, gli dà un volto e un’anima, ma deve imparare ad ascoltarlo se vuole garantirgli coerenza e credibilità. Non bisogna forzare le sue scelte a vincoli legati all’intreccio.
La docente e scrittrice Santa Mileto ha sottolineato che il romanzo attraversa 30 anni di storia italiana dal dopoguerra fino ai giorni nostri (1960 al 1990), puntualizzando gli anni settanta in cui la legge Basaglia si afferma come momento fondamentale per la difesa dei diritti civili nel nostro Paese.
Ha poi raccontato delle atmosfere del romanzo che più l’hanno colpita, come la descrizione di alcuni luoghi. La cucina dove le tre donne si riuniscono per recuperare i propri ricordi mentre si svolge come un rito la preparazione dei pasti secondo la nostra tradizione napoletana.
Le letture sono stare affidate alla scrittrice Mariarosaria Riccio. Gli ospiti sono stati allietati dagli spacchetti musicali del maestro Antonio Grande che ha eseguito musiche per chitarra di Villa Lobos, Tarrega e Dyens.
Emilia Ferrara