Che le elezioni politiche 2013 potessero far abbattere un vero e proprio tsunami in tutto il Paese mettendo a repentaglio la stabilità delle già fragili storiche sigle partitiche in entrambi gli schieramenti era anche prevedibile. Ma che un movimento regionale come la Lega Nord, di chiara espressione locale con fini indipendentisti e “scissionisti”, potesse riscuotere molti consensi rappresenta davvero una sorpresa assoluta. Inattesa, che lascia quasi senza parole.
In questa “bizzarra” tornata elettorale – dove non ci sono ne vincitori sugli allori e ne sconfitti umiliati, e che vede sorridere solo il Movimento 5 Stelle – può succedere anche che i signorotti della Lega (in palese caduta libera rispetto alle precedenti elezioni) non superino la soglia del 4% dei consensi a livello nazionale (4.08% alla Camera e 4.33% al Senato), e questo ci può anche stare. Ma che quasi l’1% di queste preferenze provenga dall’odiata Campania e dal capoluogo partenopeo in particolare è stata una novità inimmaginabile, probabilmente persino per i vertici del partito verde. Misteri della politica (o forse qualcosa in più, non è dato saperlo ma solamente presumerlo) e delle incognite che fuoriescono dalle cabine delle urne.
I dati di Napoli sono abbastanza significativi (581 voti alla Camera e 637 al Senato che rappresentano lo 0.14% e lo 0.15%) e in tutte e dieci le Municipalità il Carroccio miete consensi più o meno elevati. La roccaforte è la VII Municipalità (Miano, S. Pietro, Secondigliano) con 129 preferenze al Senato e 137 alla Camera. Ma nelle altre nove la situazione è pressappoco simile. Si va dai 64-79 della III Municipalità (Stella, S. Carlo Arena) ai 67-78 di Pianura Soccavo (Nona) fino ai 64-74 di Arenella-Vomero (Quinta). Non si è trattato, quindi, di un fenomeno che ha riguardato solo i quartieri popolari, i voti leghisti sono usciti ovunque, anche nella cosiddetta zona buona di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando (Prima Municipalità) dove i voti sono stati 56 al Senato e 72 alla Camera dei Deputati. In questo caso di potrebbe presumere la presenza di abitanti del nord residenti a Napoli per motivi di lavoro, ma questa teoria sembra non reggere leggendo i dati nella totalità. Andando avanti con la Decima Municipalità (Bagnoli-Fuorigrotta) si scopre che il fenomeno è costante seppur in sensibile diminuzione: 44-36. Stessa sorte per le altre quattro Municipalità: nella seconda (Avvocata-Montecalvario-Porto) 35-33, nella quarta (S. Lorenzo- Vicaria-Poggioreale) i discepoli di Bossi contano 57 e 50 seguaci e infine nell’Ottava (Chiaiano-Piscinola-Scampia) i voti risultano 31 e 37, leggermente in calo rispetto al trend cittadino.
Per quanto riguarda il dato complessivo dell’intera regione si va dai 6929 voti al Senato (0.26%) agli 8972 (0.60) alla Camera (3200 voti – 0.21% – Campania1 e 5772 voti –0.39% – Campania2). Un risultato “storico” per chi apostrofa troppo spesso Napoli e la Campania con aggettivi poco signorili e pacifici.