“Gli accordi e i contratti, una volta sottoscritti, devono essere rispettati nella loro interezza e non solo per le parti che si ritengono più convenienti”. Queste le parole di Rino Strazzullo, segretario generale della Uiltucs che, annunciando per Sabato 23 marzo 2013 una prima iniziativa di protesta dei dipendenti dei McDonald’s gestiti dalla Napoli Futura Srl, organizzerà dei sit-in nei punti ristoro di Napoli Piazza Municipio, Afragola Drive ed Afragola “Le Porte di Napoli”.
L’azione di lotta si è resa purtroppo necessaria a causa delle azioni unilaterali poste in essere nell’ultimo periodo da un’azienda, la Napoli Futura, che ha scelto la strada del conflitto, aggirando accordi sindacali, liberamente sottoscritti dalle parti a tutela dei lavoratori.
E’ chiaro che i lavoratori ed il sindacato non possono consentire all’azienda di mettere in discussione, senza alcuna motivazione reale, gli accordi sottoscritti, perché ciò significherebbe gettare alle ortiche il ruolo e la funzione di contrattazione propri dell’azione sindacale a tutela dei diritti dei lavoratori.
“La Uiltucs sottolinea – spiega Stefania Giunta, della segreteria regionale del sindacato – che nonostante l’atteggiamento dei McDonald’s di Napoli Futura, i lavoratori, si sono posti sempre in maniera costruttiva, con confronti sindacali tesi a garantire, su base volontaria dei dipendenti, sempre una fattiva disponibilità ad una mobilità concordata tra i vari punti ristoro. Purtroppo – continua Stefania Giunta – l’azienda non vuole rispettare le intese sottoscritte, ma vuole decidere di testa sua sui trasferimenti e sull’organizzazione del lavoro nei vari ristoranti, ledendo di fatto i diritti dei lavoratori”.
I punti vendita interessati alla vicenda che ha messo sul piede di guerra i lavoratori sono bene nove. E più precisamente I McDonald’s di Piazza Municipio a Napoli, Il McDrive di Afragola e quello nel complesso “Le Porte di Napoli” sempre di Afragola. Il McDrive di Casoria, i due di Pompei (Scavi e Cartiera), quello all’interno dell’Auchan di via Argine a Napoli, quello di Nocera Inferiore e di Salerno.
“L’assurdità di tale vicenda – dichiara Strazzullo- è che chi gestisce i ristoranti sopracitati, non solo non valorizza la risorsa umana dei propri dipendenti ma sta causando forti tensioni ai lavoratori attraverso una campagna di contestazioni disciplinari che non solo portano forte stress ma anche dei veri danni emotivi che porterebbero di fatto a mettere in discussione il loro posto di lavoro.
E’ utile dire – continua Strazzullo – che parliamo di lavoratori che all’80% hanno un contratto Part-time con stipendi da fame. Va aggiunto che in molti casi ci sono madri lavoratrici che, con trasferimenti selvaggi, andrebbero a subire pericolosi squilibri tra tempi di vita e di lavoro che tanto vengono decantati dai vertici di McDonald’s Italia che i suoi partner non attuano. Per tale motivo chiediamo alla casa madre di intervenire e assumersi le proprie responsabilità”.