Chiuso il capitolo Inter, annientata dalla solita furia agonistica del marziano uruguayano, c’è il Bologna alle porte che aspetta di fare il bis. Bestia nera di questo campionato e della coppa Italia. Doppiamente beffati dagli uomini di Pioli, gli azzurri hanno già chiuso le valigie, cariche di aspettative, pronti per il Dall’Ara. Valigie di cui tanto si parla, qualcuna pronta a volare anche più lontano dall’Emilia Romagna. Milano e Roma, le due ipotetiche destinazioni del tecnico livornese; Londra e Madrid quelle che affascinano il Matador. Pareri discordanti su chi, tra i due, sia più importante per continuare a far crescere il Napoli. Si vince con un buon allenatore, ma un buon allenatore non vince senza campioni.
Voci su voci tracciano il futuro dei due protagonisti del Napoli di De Laurentiis. Raggiunte le 101 reti in maglia azzurra, il Matador Cavani litiga con le parole e fa poca chiarezza. C’è chi si chiede se ci sia già un accordo. Chi si stupisce all’idea che il presidente non abbia ancora preso in mano le redini del gioco. E poi c’è chi, ammaliato dalle magie del bomber, nutre ancora la speranza di poterlo trattenere in azzurro. Mancini non nega l’interesse: il City è pronto a offrire 40 milioni di euro più Edin Dzeko, che però ancora non ha espresso la sua volontà. Il Real, tra le ipotetiche candidate pronte a soffiare al Napoli l’uruguayano, ancora non ha bussato alle porte della società. Osvaldo, Jovetic e Gomez i più quotati per sostituirlo – i primi due probabilmente anche in coppia -, ma la questione assume ogni giorno una diversa sfaccettatura. A risolverla ci penserà il progetto più interessante. “Futuro? Dipenderà da tante cose”, puntualizza per l’ennesima volta il Matador, con gli occhi lucidi e il pallone tra le mani destinato al picco Bauti. Poi un consiglio per chi ha fatto di lui un fuoriclasse: “Mazzarri? Deve restare perché è un grande allenatore che ha dato tanto a questa società”. Stima reciproca e la speranza che, in attesa di conoscere il suo di futuro, almeno il tecnico si decida a prolungare il contratto. Un messaggio di speranza, per la folla, per chi riempie il San Paolo e il suo cuore di gioia. Perché, comunque vada, Edi non smetterà mai di amare questa terra.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Lo sa bene Mazzarri, a patto che di duri non ce ne siano giusto un paio. Rinforzi: quanti e chi lo deciderà lui, e in aggiunta un adeguamento del contratto a 3.5 milioni. Sulle cifre non ha dubbi De Laurentiis: portafogli pieno e tanta fiducia nei confronti del tecnico. La storia torna a ripetersi, come ogni anno ormai. Silenzio fino al termine del campionato, nonostante la qualificazione Champions sia ormai nelle tasche della società. A lungo corteggiato da Roma e Inter, Mazzarri si prende ancora del tempo. Un anno di stop, passando magari nello staff tecnico o, chissà, alla ricerca di stimoli nuovi. Lui, che le sfide ama vincerle, è a metà tra il sogno scudetto e un palcoscenico nuovo. Come Cavani, anche De Sanctis prova a convincerlo: “Mazzarri deve restare con noi per altri 2 o 3 anni. La società sta facendo il massimo, noi calciatori siamo ansiosi di sapere cosa farà il mister. Tanti calciatori in questi ultimi anni sono andati e venuti, ma il nostro mister è fondamentale. Quando hai un allenatore come Mazzarri che ha grandi qualità allora è giusto che quel tipo di persona vuoi tenertela stretta”. Ma quando quella parola lì torna a richiamare la sua attenzione, Mazzarri la prende a ridere: “Futuro? Penso sia più importante che rimanga Cavani”. Stessa storia a ruoli inversi: Mazzarri sponsorizza il suo bomber di fiducia, perché uno così non smetterà mai di far sognare alla piazza quel tricolore atteso ormai da più di 20 anni.