Una vita intera in nome dell’impegno sociale. Angelo Iannelli, bruscianese, di origini umili ma di solidi principi (la famiglia ha origini contadine), vede e racconta con grande passione nella sua attività poetica il mondo che lo circonda, la bellezza della natura, la forza dell’amore, la fede.
Angelo, come hai iniziato la tua vita da poeta?
Fin da piccolo, vivendo nella campagna insieme ai miei genitori, ho potuto vedere le bellezze della natura. Già dalla tenera età dei sei anni ho iniziato a descrivere con la poesia ciò che vedevo attorno a me, raccontando ciò che mi circondava, le essenze, i profumi della campagna, tutto ciò che Dio ci ha regalato.
Ti reputi un uomo di fede?
Sicuramente credo di essere un buon cristiano. Ho cercato di intraprendere un cammino di fede, che mi ha aiutato a conoscere Dio, scoprendo così che la vita è una missione d’amore. E noi siamo testimoni della sua parola d’amore.
Sei molto conosciuto per rappresentare la maschera di Pulcinella. Perché hai scelto questa emblematica figura napoletana?
La figura di Pulcinella è una maschera eterna che rappresenta la napoletanità nel mondo, e avevo notato che la sua popolarità anche fra i giovani stava iniziando a sfumare. Ho voluto riprendere il suo ruolo e farlo parte di me, identificandolo come un profeta del sorriso, vicino ai deboli e agli emarginati. Attraverso la sua maschera, il mio desidero è trasmettere ottimismo, felicità, speranza, anche nei più gravi momenti di difficoltà, come è accaduto ultimamente al dramma della Città della Scienza, in cui col mio messaggio, che la Rai ha anche apprezzato mandandolo più volte in onda, ho cercato di spronare i napoletani a non scoraggiarsi mai ma anzi guardare avanti con la giusta speranza, perché Napoli non debba mai morire, ma anzi vivere più forte di prima.
Raccontaci un po’ le tue esperienze sul sociale. Sappiamo che sei molto impegnato in tal senso.
Da oltre vent’anni mi dedico al sociale con grande passione e amore. Ogni qualvolta vengo chiamato da associazioni, ospedali, enti di beneficenza e solidarietà, sento nel mio cuore una forte missione da compiere, quella di portare il mio contributo per il bene dei più deboli, anche a costo di trascurare la famiglia, che comunque mi comprende e mi sta vicino, perché sa che è un atto di bene verso chi ha bisogno. Sono stato simbolo della lotta contro l’Atassia, la violenza alle donne, il morbo di Parkinson, la leucemia, l’abbandono degli animali, la droga, testimoniando a favore della legalità, la salvaguardia dell’ambiente, le antiche tradizioni.
Hai ricevuto numerosi premi per questa tua missione?
Sì, specie negli ultimi tempi, sto raccogliendo i frutti di questa mia grande dedizione verso il prossimo. Solo nell’ultimo mese ho ricevuto ben cinque premi alla carriera, e non solo nel paese dove vivo, ma anche in tutta la Campania e non solo, che mi hanno definito Ambasciatore del Sorriso e Poeta dell’Anima. Ma non sono i premi che danno lustro, la maggiore soddisfazione è fare del bene e sentire il calore e l’amore di queste persone, perché, credo vivamente, non sono loro che hanno bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno di loro, per arrivare prima a Dio.
Ti reputi dunque un artista poliedrico.
Non sono solo un poeta, certamente. Da Presidente dell’Associazione Culturale Vesuvius rivaluto con passione le antiche tradizioni popolari. Ho partecipato ad eventi in qualità di direttore artistico, presentatore e imitatore. Partecipo a tanti salotti culturali in Campania, trasmettendo tutte le mie sensazioni. E sono ultimamente e scrittore e attore.
Raccontaci della tua esperienza da attore.
Sono stato allievo alla scuola di Giacomo Rizzo, che mi ha dato tanta ispirazione, anche se la maggiore esperienza nasce come già ho detto dalla strada, dalla parrocchia, dalla vita di campagna. Ho partecipato al film “Dove è l’amore?” di Umberto del Prete e ad alcuni videoclip con noti personaggi della musica popolare napoletana come Marcello Colasurdo, il rapper Clementino. Ho fatto duetti con Lando Buzzanca, Lucia Oreto, Lucia Cassini. E ultimamente, sono stato fra i protagonisti del film “Moda e Amore” prodotto e realizzato dagli amici della Generali Eventi. Ringrazio per questo l’intero staff: Ciro Castaldo, Davide Guida, Antonio Alfano, Massimo Pacilio, Nancy Di e gli altri. E tutti gli attori senza distinzione.
Infine, parlaci dei tuoi progetti futuri.
Oltre a proseguire con i miei impegni in qualità di direttore artistico e ospite in varie trasmissioni ed eventi culturali, sto pensando di fondare un premio internazionale a scopo benefico. Inoltre sto ultimando il mio libro “I colori della vita”, interamente dedicato al sociale, che uscirà ai primi di settembre e che sarà rappresentato alla Fiera Internazionale del Libro di Torino. Mi auguro che, partendo dagli ambienti scolastici nei quali verrà distribuito, il libro potrà girare per tutta l’Italia e mandare i giusti messaggi di amore e di speranza.