Domenica 6 novembre 2011 alle ore 08.00 un forte boato e poi un forte rumore d’acqua ha svegliato di colpo i cittadini della “Masseria Carlone” nella periferia di Saviano in provincia di Napoli.
I regi lagni un progetto nato nell’epoca di Borboni, nati per lo scarico delle acque piovane in tanti anni è stato solo riempito di immondizia e di scarichi di amianto rischiosi per la salute. Domenica il regio lagno del Rosario non ha retto la pressione dell’acqua per colpa della spazzatura che non riusciva a defluire, ed è scoppiato creando un’inondazione d’acqua e immondizia sommergendo di almeno 2 metri, varie cantine e tavernette di 14 abitazioni. Dopo poche ore sono intervenuti i pompieri per tirare l’acqua. Dopo ciò sono risultate inagibili 3 abitazioni che rischiano di essere abbattute. La popolazione della Masseria la sera è stata allontanata dalle loro case e portate in un B&B dove si offre solo alloggio, non vengono ne cibati e ne dissetati. In poche parole sono rimasti abbandonati a se stessi. Addirittura su un tetto di una abitazione che ora è a rischio di crollo una donna con un bambino di 10 mesi sono stati messi in salvo da un ragazzo e una ragazza 22enni del posto, nella stessa abitazione c’erano anche due signore anziane e un giovane ragazzo da poco operato alla gamba tre giorni prima dell’alluvione che non poteva muoversi, sono stati messi in salvo dai pompieri solo dopo tre ore quando l’acqua aveva sommerso metà della loro abitazione. Circa 4 metri d’acqua creando anche nella parte sottostante della casa cedimenti dell’asfalto creando voragini molto pericolose. Oggi dopo 3 giorni dalla tragedia, nessuno più si occupa di questa povera gente rimasta senza tetto, giorno dopo giorno aiutandosi a vicenda vengono ripulite le case sommerse di fango e detriti vari portati dall’acqua. Ancora oggi viene offerto a loro solo pernottamento, non si vede nessuno della protezione civile, nessuno del comune, nessuno dei pompieri ogni tanto passa la polizia municipale di Saviano come un fantasma giusto per farsi vedere. Una signora anziana di 88 anni con la sorella di 65 anni invalidi al 100% restate senza abitazione chiedono aiuto ma dal comune arrivano solo pochi segnali: “Le possiamo ospitare per una settimana poi provvederemo a rinchiuderle in una casa di riposo”. Anche oggi non hanno un pasto assicurato. La popolazione chiede un intervento urgente di guanti, pale, disinfettanti, stivali e soprattutto indumenti asciutti e volontari per ripulire la zona anche perché anche l’acqua non è più potabile per il rischio di infiltrazioni di immondizia nelle tubature.