Sal Da Vinci al Teatro Acacia in ‘NAPOLI: CHI RESTA E CHI PARTE’

Il Teatro Acacia di Napoli inaugura la nuova stagione teatrale 2011-2012, il 18 novembre, con ‘NAPOLI: CHI RESTA E CHI PARTE’, remake teatrale del celebre spettacolo cult degli anni ’70, diretto da Giuseppe Patroni Griffi basato su due atti unici di Raffaele Viviani: “Caffè di notte e giorno” e “Scalo Marittimo”, interpretato da un Massimo Ranieri ancora giovanissimo e da Angela Luce. Dopo il debutto al Teatro Augusteo nel mese di maggio, lo spettacolo dal 18 al 27 novembre torna nella sua città d’origine.

La pièce originale messa in scena per il XVIII Festival dei Due Mondi e rappresentata per la prima volta il 3 Luglio1975 aSpoleto, dal ’76 fu prodotta da Lello Scarano, al quale la figlia Francesca Scarano della Komiko production dedica oggi, a circa 35 anni di distanza, questa trasposizione, senza dimenticare un omaggio a Giuseppe Patroni Griffi, affidandone la regia e la direzione del progetto ad Armando Pugliese.

A vestire i panni del protagonista che un tempo furono di Massimo Ranieri, un’altra splendida voce napoletana, Sal Da Vinci, artista completo e molto apprezzato da pubblico e critica, che per la prima volta si cimenta nei testi di Viviani.

Sal Da Vinci sarà affiancato da un cast di attori e cantanti professionisti tra i quali Gaetano Amato, Tonino Taiuti, Lalla Esposito, Patrizia Spinosi, Ciro Capano, Mario Aterrano, con un valore in più, la partecipazione di Gigio Morra, l’unico attore ad aver recitato anche nella prima edizione dello spettacolo. Anche in questa edizione ci sarà un’orchestra dal vivo, diretta dal maestro Adriano Pennino, accanto alle musiche originali di Raffaele Viviani.

La trama è incentrata su temi di denuncia e rivalsa sociale, sulla realtà di degrado della città di Napoli, cara al teatro di Raffaele Viviani. Il testo è ambientato alla fine della prima guerra mondiale; il primo atto “Caffè di notte e giorno”, è uno spaccato della vita quotidiana dei quartieri degradati di Napoli nel quale s’incontrano i personaggi più disparati, dagli affamati alle prostitute, dagli ignoranti ai delinquenti. Nel secondo atto invece, dal titolo “Scalo marittimo” ma conosciuto ai più come “‘Nterr’‘a ‘Mmaculatella”, scritto nel 1918,  è descritta l’unica occasione e possibilità di sfuggire al proprio destino, alla miseria: l’emigrazione.

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